mercoledì 21 giugno 2023

Finale scudetto gara 6: Hackett e Cordinier spingono la Virtus

Finale scudetto gara 6: Hackett e Cordinier spingono la Virtus

Melli regge l'urto da solo e finché può


Giovanni Bocciero


Gara 6 della finale scudetto ha visto la Virtus Bologna prendere il comando sin dalle prime battute. La Segafredo ha lasciato le briciole ad un'Olimpia Milano che ha provato a reggere il confronto nel primo tempo. Nella ripresa le 'scarpette rosse' sono pian piano scomparse dal parquet, anche e soprattutto perché i bolognesi sono stati bravissimi a mettergli la museruola.


Daniel Hackett e Isaia Cordinier sono stati autori di una prestazione a tutto tondo. L'italiano ha come al solito difeso strenuamente ad uomo su Napier, che non è mai riuscito ad entrare in partita. Incredibile l'azione nella quale Hackett ha recuperato da dietro l'americano costringendolo ad un tiro cortissimo dall'arco dei tre punti. E se in difesa il virtussino è stato capace di entrargli sotto pelle, in attacco ha fatto emergere tutte le sue lacune. E' dalla prima partita di questa finale scudetto che il play di Sergio Scariolo lo attacca ogni qualvolta ne ha le possibilità, ed anche in questo match non si è fatto sfuggire le occasioni. Sia portandolo spalle a canestro vicino al ferro che in penetrazione. 13 punti in 21' con un perfetto 5/5 da due e 7 assist. Perché Hackett ha anche distribuito il pallone in modo chirurgico.

Super anche la prestazione di Cordinier, che dalla palla a due ha messo tanta grinta difendendo a tratti per sé e per la squadra intera. Proprio per questo i due si condividono il premio di Mvp. Il francese è partito a bomba con una serie di azioni che l'hanno visto recuperare 2 palloni e mettere a segno perfino una stoppata su di un tiro da tre. Dalla difesa ha tratto l'energia che l'hanno portato a correre in campo aperto arrivando, proprio come piace a lui, più volte sopra al ferro. Una prestazione che in qualche modo riscatta la sua serie, perché abbiamo già visto Cordinier partire forte, ma a lungo andare si perdeva per strada. Questa volta no, e i 13 punti con un preciso 3/3 da due e i 5 rimbalzi ne sono la testimonianza.

Milano ha retto finché ha potuto. O forse è più giusto dire finché l'ha tenuta a galla il solito Nicolò Melli. 11 punti in 25' con l'aggiunta di 6 rimbalzi per l'azzurro, protagonista su entrambe le metà campo. Pronti via, è stato quello maggiormente capace di farsi trovare pronto sotto canestro. Sua la tripla nel secondo quarto che ha permesso di evitare la prima fuga degli avversari. Sue le difese vicino al ferro che hanno retto l'urto nella ripresa. E' stato di sicuro il migliore tra le fila della squadra di Ettore Messina, e l'ultimo a mollare. Non a caso quando anche lui è stato sopraffatto, per l'Olimpia è calata notte fonda.

Alla fine né Milano né Bologna è riuscita ad avere ragione dell'avversaria in sei incontri, e dunque sarà necessaria la decisiva gara 7. Una partita che già si preannuncia una battaglia agonistica. Lo spettacolo dovrà lasciare spazio alla concretezza, come già accaduto in altre circostanze. Il fattore campo ha sin qui retto, nessuna è riuscita ad espugnare il campo dell'altra, ma adesso ogni logica sembra essere superflua. Vincerà chi ne avrà di più. Vincerà chi ci crederà di più.

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