sabato 6 settembre 2025

Eurobasket - Pagellone Italia: dal 6 del ‘Gallo’ al 9 di Niang

Lo avevamo scritto già in sede di presentazione dell'Eurobasket 2025, che l'Italia partiva per provare ad inserirsi tra Grecia e Spagna in un girone C al quanto ostico con Bosnia & Erzegovina e Georgia a dare fastidio, e con la sola esclusione della Cenerentola Cipro che di fatto si è dimostrata squadra cuscinetto. E a conto fatti, la nazionale è riuscita nella sua missione lasciando strada soltanto agli ellenici nel match d'esordio.

Gli azzurri del ct Pozzecco si sono dimostrati solidi, uniti, facendo della difesa la propria arma principale più che dell'attacco (79.2 punti di media, 15esima nazionale), visto che le percentuali non hanno esattamente brillato: 41.6% dal campo (19esima), 32.2% da 3 (13esima), con Francia (31.2%) e Lituania (26%) che tra le big hanno fatto addirittura peggio. Eppure, la costruzione e la scelta dei tiri è stata più che discreta, segno di un gioco proattivo. Quindi, dopo questa prima fase l'Italia si merita un bel 8 in pagella.

Nell'immagine l'Italbasket, foto Fiba

Gallinari 6: Il veterano al suo ultimo ballo in azzurro, sta ricevendo meno spazio di quanto si sarebbe immaginato chiunque. La mano è sempre quella, morbida, ma il fisico evidentemente dimostra gli anni che ha. Forse anche per questo il suo impiego potrebbe rivelarsi più decisivo nel prossimo match contro la Slovenia, sperando che non sia l'ultimo.

Melli 7: Il capitano sta lasciando la sua impronta a sprazzi, molto più in difesa che in attacco. In tutta la sua carriera non ha mai particolarmente brillato per degli exploit balistici, eppure nel primo quarto contro la Grecia ha sorretto da solo la fase offensiva italiana. Messo anche in naftalina, il suo apporto sarà imprescindibile.

Fontecchio 7,5: Il bomber ha mostrato tutto il suo repertorio nella partita contro la Bosnia, riscrivendo il record azzurro da 39 punti ad un Eurobasket. Soltanto per questo si è meritato almeno mezzo voto in più in pagella. Le sue percentuali, come quelle di tutta la squadra però, continuano ad essere ondivaghe. Ma per fortuna sa dare il suo apporto anche nelle piccole cose.

Thompson 7: Il naturalizzato d'emergenza, aggregato in corsa in un gruppo totalmente nuovo per lui, non aveva convivo granché all'inizio. Poi c'è da dire che pian piano è riuscito a calarsi nel ruolo. Si sapeva di non avere tra le mani un realizzatore di razza, e seppur in difesa lascia un po' a desiderare è stato capace di riscattarsi con delle autentiche invenzioni in attacco.

Ricci 7,5: Il gregario silenzioso che ognuno vorrebbe sempre avere nella propria squadra. Non a caso sia per il suo apporto concreto, tanto in difesa quanto in attacco, che per l'utilità tattica, a lui non si rinuncia mai.

Spagnolo 6: Il suo Europeo non ha fin qui rispecchiato a pieno tutte le ottime sensazioni nella fase di preparazione. Il quintetto è più che meritato, ma non sta riuscendo ad essere così efficace quanto ci si aspettava.

Procida 6: Il panchinaro d'eccezione, ma avercene dei dodicesimi come lui. E questo definisce la profondità del roster italiano. Non a caso, buttato nella mischia per l'esordio assoluto nella competizione contro la Spagna, ha cacciato dal cilindro una tripla di un peso specifico incalcolabile.

Niang 9: Il nuovo che avanza a grandi falcate. L'azzurro emergente che sta disputando un torneo da stella assoluta. Su di lui si sono spesi decine e decine di aggettivi, ma la voglia e l'energia che porta quando subentra sono imparagonabili. Impatto devastante il suo, da solo è riuscito ad invertire l'inerzia delle partite.

Spissu 6,5: Il play ha saputo reinventarsi, accettando il ruolo di riserva e provando a spaccare le gare come sa fare meglio: a suon di tiri pesanti. Ecco, esattamente come l'andazzo di squadra, anche il suo tiro è entrato soltanto a folate.

Diouf 8: Il centro che mancava da tempo all'Italia? Certamente è la cosa che maggiormente ci si avvicina oggi. Lo ha dimostrato battagliando con i lunghi avversari, sbagliando ma mai subendo. Pulito, concentrato, determinato, la squadra ha fiducia in lui e quando è stato necessario lo ha cercato e cavalcato in post senza esitare.

Akele 6: Il suo è stato un apporto minimo, anche perché nella posizione in cui gioca c'è un discreto traffico e il minutaggio è quello. Eppure quando ha messo piede in campo non si può dire che lo abbia fatto tanto per. Qualche rimbalzo, un paio di canestri, se ci sarà bisogno, lui c'è.

Pajola 7: Il regista a cui è stata affidata la nazionale. Compito che sta svolgendo al meglio e con dedizione. I suoi errori sono spesso dettati dalla troppa foga, ma è la stessa che gli permette di incidere come nessun altro in difesa.

All. Pozzecco 7,5: Il ct è sempre sotto la lente d'ingrandimento per ogni suo comportamento. Ma se l'Italia ha questo gruppo il merito è in gran parte, se non tutto, suo. Non ha esitato a lanciare Niang, e sta gestendo piuttosto bene le rotazioni mettendo l'aspetto tattico ed il merito al primo posto.

 

Giovanni Bocciero

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