martedì 5 luglio 2016

La JuveCaserta non rischia più

La JuveCaserta non rischia più
Dopo l'allarme di Iavazzi, la società guarda con ottimismo al futuro


di Giovanni Bocciero*

CASERTA - Il 21 maggio scorso Caserta festeggiava perché ricorreva il 25mo anniversario dello storico scudetto del 1991, e soprattutto per quel ricordo ci si è dato da fare per dare un futuro alla JuveCaserta. “Qui o si fa la storia o si muore”, verrebbe da dire, pensando alle scadenze ormai prossime della fidejussione da 250 mila euro e dell’iscrizione alla Fip di 18 mila euro. In questa ottica il “day after” la conferenza stampa di fine stagione del patron Raffaele Iavazzi aveva fatto palesare un futuro prossimo piuttosto burrascoso. Con le proprie aziende che hanno ricevuto l’interdittiva antimafia, l’azionista unico della JuveCaserta non può più sobbarcarsi l’intero onere economico di una stagione agonistica in Lega A. Ma con dispiacere si è dovuto prendere atto che nessuno è stato pronto a rilevare la proprietà e a garantire la continuazione dell’attività in quel di Pezza delle Noci a livello di prima squadra. Alle parole del presidente che ha comunque iscritto regolarmente la squadra al prossimo campionato ha fatto eco un nefasto silenzio soprattutto da parte della classe politica ed imprenditoriale le cui attenzioni sono state rivolte certamente alle elezioni amministrative.

LA TIFOSERIA. Però la tifoseria casertana, che ha rivissuto nella propria mente i ricordi del 1998, quando la formazione della città vanvitelliana fallì per ripartire poi dalle minors e riapprodare in Lega A nell’estate del 2008, non si è chinata ad un destino ormai quasi scritto. Per questo è nata l’associazione “Io sto con la JuveCaserta”, che alla base ha quell’azionariato popolare che vuole a tutti i costi garantire la sopravvivenza del club bianconero. Il progetto pur con tanta voglia e buona volontà e nonostante il coinvolgimento di svariate personalità ed artisti - casertani e non - come Boscia Tanjevic, Massimo Lopez e Marco D’Amore tanto per citarne qualcuno, non si è purtroppo concretizzato seriamente. La somma raggiunta ad oggi - mentre scriviamo - che non servirà assolutamente ad acquistare quote della società perché il gruppo di supporters non aspira ad entrare a far parte dei quadri dirigenziali, si aggira intorno ai 50 mila euro. Cifra purtroppo esigua per poter realmente sostenere la squadra, ma che comunque rappresenta un primo tentativo di coinvolgere il territorio. Perché si parla tanto della partecipazione collettiva per salvare un patrimonio di tutti come la JuveCaserta, ma questo incentivo deve partire proprio da quella cittadinanza attiva.

PATRON RAFFAELE IAVAZZI (FOTO ELVIO IODICE)
LA PISTA ESTERA. Mentre la classe dirigente di Terra di Lavoro ha latitato a scendere concretamente in campo, nonostante una riunione a luci spente presso gli uffici dell’Unione Industriali cittadina, uno dei soci fondatori dell’associazione dei tifosi, Alfredo Scauzillo, ha fatto da intermediario con un gruppo estero capitanato da mister Lawish Mohamed Williams, imprenditore anglo-arabo proprietario di diverse aziende sparse per il mondo e che si occupano di diversi settori. Le referenze su tale personaggio sembrano ottime, dalla serietà all’ingente budget, ma fa nascere delle perplessità il fatto che di lui si conosce davvero ben poco. E proprio per questo è stata anche paventata l’idea che sia soltanto un prestanome. Pur non avendo alcun interesse commerciale qui Italia, ma spinto anche dall’amicizia con Giorgio Armani, ha comunque presentato un’offerta per rilevare il 100% della JuveCaserta. Patron Iavazzi - che ha il desiderio di rimanere in società con una piccola quota del 10%, magari 20% - ha fissato dei paletti ben precisi su questa vendita: la squadra deve rimanere a giocare a Caserta, e lui vuole un diritto di prelazione alle stesse condizioni in caso di successiva vendita della società. Nonostante qualche dubbio di natura emotiva l’accordo sembra potersi chiudere al più presto, forse già mentre stiamo scrivendo, anche perché ci sono delle scadenze piuttosto prossime da rispettare.

IL PIANO B. Ma patron Iavazzi nello stesso tempo in cui portava avanti la trattativa con mister Williams sembra abbia scavato un tunnel come via di fuga in caso non volesse più cedere. La trattativa, in tal caso, è parsa essere uno specchio per le allodole. E questo “piano B” corrisponde ad un ipotetico pool di sponsor dove oltre ad esserci la famiglia Pallante con il marchio Pasta Reggia, vi è entrato a far parte ufficialmente anche il Gruppo Ferrarelle, per voce del suo direttore generale Giuseppe Cerbone, che con un proprio brand farà da sponsor principale per la stagione prossima. Si andrebbe così a costituire un gruzzoletto di oltre 500 mila euro grazie anche all’apporto di qualche altro partner.

IL FUTURO. Cosa riserverà di preciso il futuro, mentre scriviamo, non è dato saperlo. Soprattutto perché la situazione è in un continuo divenire, a volte si tratta soltanto di una questione di ore che spuntano idee, prospettive e intenzioni come funghi. Di certo si è piuttosto ottimisti, adesso, sulla salvezza della JuveCaserta, che o con l’ingresso di mister Williams, o con ancora Iavazzi al timone, dovrebbe disputare la prossima Lega A. E lo dovrebbe fare in entrambe le situazioni con un discreto capitale da investire per il mercato. Sicuramente il patrimonio giovanile è salvo, ed anzi, si vocifera che possa essere addirittura rilanciato dallo stesso Iavazzi. Il patron ha infatti escluso dalla vendita il settore giovanile, esistente sotto forma di JC Academy e con altro codice FIP, e sta addirittura cullando il sogno del ritorno in qualità di responsabile di Franco Marcelletti.





La stagione: promossi e bocciati
Hunt e Gaddefors i migliori, la delusione è Ingrosso

DARIO HUNT (FOTO ELVIO IODICE)
La stagione della JuveCaserta ha avuto degli “up and down” incredibili se si pensa che al termine del girone d’andata il club aveva sfiorato l’accesso alle Final Eight di Coppa Italia, mentre un girone dopo ha dovuto conquistare la permanenza in Lega A nel match da dentro o fuori contro Trento in un PalaMaggiò “sold out”. C’è anche da dire che il campionato è stato indubbiamente travagliato dalla lunga serie di infortuni che ha permesso a coach Sandro Dell’Agnello di poter disputare si e no due partite con il roster al gran completo. Per non parlare dell’ultima fase in cui la formazione bianconera è scesa in campo regolarmente con soli sette effettivi. È dunque facile paragonare la salvezza conseguita ad un vero e proprio miracolo sportivo. Detto ciò, di promossi ce ne sarebbero tanti e di bocciati pochissimi. Dario Hunt si è guadagnato la palma di Mvp perché alla fin fine è stato il più costante tra i suoi. Uomo d’area come pochi, nonostante la sua statura “undersize”, si è aggiudicato la classifica delle doppie-doppie rivelandosi un attaccante piuttosto concreto ed un rimbalzista straordinario dominando svariate volte contro centri più corpulenti. Al suo pari Viktor Gaddefors è stato decisivo fin quando ha potuto giocare, rivelandosi un valore aggiunto pazzesco per la truppa casertana. Arrivato in punta di piedi si è conquistato gara dopo gara tutta la stima possibile, grazie a prestazioni fatte di sacrificio e dedizione. Ha portato versatilità al quintetto, ricoprendo in modo abusato la posizione di ala grande, e quella abnegazione difensiva che si è fatta rimpiangere nel momento in cui si è infortunato. Di bocciati, come detto, ce ne sono pochissimi, ma Tommaso Ingrosso può essere additato sicuramente come il “flop” di questa stagione bianconera. Da lui non ci si aspettava di certo chissà che cosa, però è sembrato inadatto al palcoscenico della Lega A. Non mettiamo in dubbio la sua voglia ed il prezioso lavoro fatto in allenamento, ma alla fine il suo minutaggio è la fotografia di quello che poteva dare realmente alla squadra. Ha avuto delle semplici apparizioni, e neppure con l’acqua alla gola si è deciso di puntare forte su di lui. Una bocciatura eccellente sarebbe invece la dirigenza, che ha sicuramente fatto delle scelte sbagliate (vedi Adegboye e Slokar) nell’arco della stagione che si sono rivelate inutili e soprattutto inefficaci in corso d’opera.



* per il mensile BASKET MAGAZINE

Nessun commento:

Posta un commento