venerdì 26 gennaio 2018

Mohamed Bamba, basket e studio

Mohamed Bamba, basket e studio



di Giovanni Bocciero*

Quando si parla di prospetti, per l'immaginario collettivo si tratta di ragazzini che vogliono realizzarsi grazie al talento naturale che si ritrovano. Viziati e sempre accontentati, non fanno altro che pensare tutto il giorno al basket togliendo tempo soprattutto allo studio. Per fortuna non per tutti è così. C'è chi si differenzia da questi adolescenti prodigio per il proprio comportamento, come Mohamed Bamba.
MOHAMED BAMBA
Nato e cresciuto ad Harlem da genitori originari della Costa d'Avorio, nella lettera con cui ha annunciato la scelta del college ha menzionato la lezione della vita inerente al vasetto da riempire con pietre, ghiaia e sabbia. Per chi non la conoscesse, vi invitiamo a fare una rapida ricerca internet. Ciò fa capire lo spessore umano del ragazzo che indica come suo miglior viaggio quello della scorsa estate in Cina. Ma non si è trattato di puro turismo, anzi, di servizio sociale attraverso cui ha aiutato le famiglie di alcune zone rurali a spalare e raccogliere il carbone. Questo è Bamba, un ragazzo che vuole sfondare nella pallacanestro ma che resta saldo con i piedi a terra, che ha capito quanto è fortunato e che sa perfettamente che l'istruzione è importante.

Non a caso ha scelto Texas a discapito delle blasonate Duke e Kentucky perché l'università di Austin possiede uno dei migliori programmi del paese in Business. E la formazione scolastica è così importante che persino Harvard - destinazione non proprio ambita per un top prospect - era in corsa per il suo reclutamento. In molti si sono meravigliati della scelta del ragazzo, perché i Longhorns non stanno certamente vivendo un momento di splendore dal punto di vista dei risultati sportivi. Tornando alla lezione del vasetto e delle pietre, Bamba ha specificato quali sono le sue priorità nella vita: la famiglia e il basket. Entrambe ruotano intorno alla scelta di Texas. Dalla sua carriera professionistica dipenderà la sua famiglia, e per far sì che brillasse ha riposto fiducia in coach Shaka Smart. L'allenatore lo ha seguito sin dai tempi della Nazionale statunitense under 18 con cui ha vinto l'oro ai Giochi americani. Dunque la sua volontà di sposare il progetto di Texas è legato a doppio filo al rapporto che ha con il tecnico. Bamba è abituato a vivere lontano da New York e la famiglia sin dalle scuole media, quando si è trasferito nella periferia di Philadelphia per frequentare la Westtown High School. Che per inciso ha vinto i primi due campionati statali della sua storia con il suo arrivo. Nella sua ultima stagione al liceo ha realizzato 14 punti, 12 rimbalzi e 8 stoppate di media, facendo scomodare paragoni con Dikembe Mutombo. Alto 2.11, con i 240 cm di apertura alare l'anno prossimo sarà il giocatore più grande della storia dell'Nba. Sì, perché il suo tempo ad Austin durerà esattamente questa stagione. Poi sarà draft e piano di sopra.

MONSTER DUNK DI BAMBA VS VCU

Questo pterodattilo è un dominatore d'area, sia per dimensioni che per verticalità. È il prospetto più intrigante della classe 2018 soprattutto per gli ampi margini di miglioramento che si intravedono. I mezzi fisici sono il suo punto di forza, ed il mix di mobilità ed atletismo lo rendono un rim protector imbarazzante. Sarebbe però sbagliato ridurre la valutazione solo a rimbalzi e stoppate, perché Bamba è un discreto difensore in post negli scivolamenti e in anticipo dove utilizza le mani veloci. Corre bene il campo in transizione e a rimbalzo offensivo è un pericolo costante perché gioca sempre con grande energia. In attacco è un talento grezzo ancora tutto da costruire, che fa molto affidamento sui suoi istinti per questo va indirizzato. Nonostante possieda sia il fisico che i movimenti, quando è costretto a mettere palla a terra appare ancora impacciato soprattutto se si cimenta in un uno contro uno fronte a canestro.

L'ELEVAZIONE DI BAMBA, 8 STOPPATE VS KANSAS
Da questo punto di vista c'è da fare un appunto, perché il gioco di coach Smart non sembra essere adatto alle sue corde visto che sin dai tempi di VCU il tecnico non valorizza al meglio i lunghi. Un progresso ben visibile è la parabola di tiro, che gli sta consentendo di prendere con più determinazione i tiri dall'arco seppur ancora con poca efficacia (al momento in cui scriviamo sta tirando 9/36 prendendosi 1.9 tiri a partita). I mezzi fisici sono un punto a suo favore, eppure deve mettere ancora della massa muscolare per poter contenere al meglio i diretti avversari che hanno più chili e tendono a spostarlo. Ma ciò avverrà solo dal momento che sbarcherà in Nba. Inoltre ha delle qualità da passatore che non devono essere sottovalutate. Ha comunque tutte le caratteristiche giuste per sfondare da professionista. Nel delicato match di Big XII perso contro Kansas Bamba ha dimostrato di essere un giocatore che si esalta sui grandi palcoscenici, facendo registrare 22 punti, 15 rimbalzi e 8 stoppate (career-high). Solo pochi giorni dopo ha stabilito il primato in rimbalzi nella vittoria contro Iowa State (16), e ancora contro i Cyclones ha realizzato il massimo in carriera di punti (24 con 2/2 da 3). Sta comunque viaggiando con la doppia-doppia di media (12.4 punti e 10.7 rimbalzi) e guida il paese nelle stoppate (4.6). Resta un grande punto interrogativo rispetto ad altri coetanei come DeAndre Ayton o Marvin Bagley. Ma mentre questi ultimi sembrano dei giocatori già belli e fatti, pronti per la Nba, Bamba è un talento ancora inespresso ed ha tutto per diventare qualcosa di unico.


*Link originale: Ncaa Magazine

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