mercoledì 1 maggio 2013

Ciclismo - Napoli si tinge di rosa

DAL CORRIERE DELLA CAMPANIA DEL MESE DI APRILE

Un circuito cittadino darà il via alla 96esima edizione del Giro d'Italia
Ciclismo - Napoli si tinge di rosa

NAPOLI. In questo periodo la città di Napoli è senz’altro un punto importante del mondo, a cui sono rivolte milioni di telecamere, perché quel che succede all’ombra del Vesuvio interessa dagli Stati Uniti all’Australia, dalla Svezia all’Africa, passaggio per la Russia, la Cina ed ogni angolo del mondo. Bisognerebbe quasi individuare Napoli sulla cartina geografica e segnarla con l’evidenziatore, in modo da non perderla. Infatti, poco più di una settimana fa, dal 16 al 21 aprile, nel golfo di Napoli ci sono state le World Series dell’America’s Cup, la massima competizione di vela internazionale, e a distanza di quindici giorni, venerdì 3 e sabato 4 maggio a Napoli si ritroverà la crème de la crème del ciclismo mondiale, visto che dal capoluogo regionale sarà dato il via alla novantaseiesima edizione del Giro d’Italia.
Il salotto buono del ciclismo internazionale si riunirà nella città partenopea, dove lo spettacolo è a dir poco assicurato. I simboli della prima tappa della Corsa Rosa saranno Piazza del Plebiscito e Via Caracciolo, perché nella prima, tra Palazzo Reale e la Basilica di San Francesco di Paolo, dove vengono allestiti i palchi dei grandi concerti, delle feste di Capodanno e dei comizi elettorali, nel giorno del venerdì ci sarà la presentazione ufficiale delle ventitré squadre partecipanti, per un totale di duecentosette corridori. Un numero consistente se si pensa che l’Uci (la federazione internazionale) vieta ad ogni grande competizione di superare il numero di duecento ciclisti. Questa volta però, si è fatto uno strappo alla regola per il semplice fatto che uno dei team di caratura mondiale, la russa Katusha del numero uno del ranking mondiale Joaquim Rodriguez, ha vinto il ricorso presentato al Tas dopo aver subito l’esclusione dal World Tour per motivi etici. Ventitré squadre (nove corridori ciascuna) di cui diciannove invitate di diritto e quattro wild card decise dall’organizzatrice Rcs Sport, che saliranno sul palco per un primo assaggio con il calore del pubblico napoletano intorno alle ore 15.30, con una stupenda Cerimonia di apertura che si chiuderà alle ore 19.00, mentre nel resto della piazza ci sarà il villaggio di partenza. Il quartier tappa sarà un altro elemento di spicco della città, ovvero Castel dell’Ovo, dove ci saranno conferenze stampa, riunioni direttive e la segreteria. Al sabato, dopo un breve trasferimento da Piazza Plebiscito a Via Caracciolo, sul lungomare di Napoli, si abbasserà la bandierina per il via effettivo all’altezza della Rotonda Diaz, altro punto nevralgico dove nel settembre scorso si è giocato lo spareggio tennistico di Coppa Davis tra Italia e Cile.
Il percorso, interamente cittadino, di questa prima tappa, pianeggiante e dunque alla portata dei velocisti, è stato disegnato per un totale di 130 chilometri circa, e vedranno i ciclisti e le loro squadre seguire per quattro volte un circuito da 16.3 chilometri, che porta dal centro della città fino alle zone vicino al mare, quali Bagnoli e Posillipo, e proprio in quest’ultima meta, precisamente a Via Petrarca, sono posti due Gran premi della Montagna di quarto livello, il più basso esistente, in coincidenza dei passaggi al chilometro 23.3 e 39.6; conclusi questi quattro giri lunghi, il circuito si accorcia ad un giro prettamente cittadino, della lunghezza di 8.5 chilometri, percorrendo Largo Sermoneta, Via Mergellina, Via Sannazzaro, Viale Dhorn, Piazza Vittoria, Via Partenope, ritornando su Via Caracciolo dove dopo sette passaggi, all’ottavo ci sarà lo striscione della fine. Con molta probabilità, dunque, la prima maglia rosa, e di conseguenza quella ciclamino (la maglia per segnalare il corridori con più punti conquistati) sarà indossata da un velocista, a meno che al plotone non sfugga una fuga che cambi i piani in tavola. E poi, chi riuscirà ad imporsi sulla doppia scalata di Posillipo si metterà sulle spalle la maglia blu, quella che indica il miglior scalatore del gruppo. Napoli per due giorni sarà la location della kermesse ciclistica che due anni fa, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia si fregiò del logo ufficiale dei festeggiamenti, al pari della Coppa Italia di calcio. Ma non solo il capoluogo partenopeo vivrà l’emozione della Corsa Rosa nella nostra Regione, perché domenica 5 maggio ci sarà la splendida cronometro a squadre Ischia- Forio, di 17,4 chilometri, che potrà in un certo senso già fare una selezione tra chi vorrà competere alla vittoria finale di Brescia (26 maggio), mentre il giorno dopo, lunedì 6, ci sarà la tappa lunga 212 chilometri che trasferirà la carovana da Sorrento a Marina di Ascea.
La città che fu di personaggi illustri come Antonio de Curtis, meglio conosciuto come Totò, Eduardo Scarpetta, Enrico Caruso e di Roberto Murolo, ha già incrociato più volte la sua storia con quella della Corsa Rosa, il più grande evento ciclistico che la storia e la tradizione sportiva del nostro Paese conoscano, e per questo proviamo ad approfondire l’amarcord che lega Napoli al Giro d’Italia. Nel comune partenopeo ci sono state trentacinque partenze e quarantuno arrivi in totale; nella fattispecie l’ultima partenza fu quella del 1963, quando da Napoli i ciclisti si avviarono verso Potenza; l’ultima volta che comunque la carovana ha toccato il capoluogo è stato nel 1996, dunque ben diciassette anni fa. In quell’occasione si trattava dell’ottava tappa di quell’edizione del Giro d’Italia, che vedeva il gruppo provenire da Polla, in provincia di Salerno, e dopo 135 chilometri di fatica ad alzare le braccia al cielo fu niente poco di meno che Mario Cipollini, con la maglia rosa Enrico Zaina che poi si classificò al secondo posto al Giro d’Italia del 1996.; mentre il giorno dopo si è partiti da Napoli con destinazione Fiuggi. Nel 1968 addirittura, dopo ventidue tappe, il 12 giugno fu fissato il traguardo finale della Corsa Rosa, con un’ultima tappa Chieti- Napoli di 235 chilometri, che vide vincere Guido Reybrouck, e concludere in maglia rosa Eddy Merckx, che in contemporanea vinse non solo la classifica generale, ma s’impose anche nella classifica a punti (maglia ciclamino) e in quella dei Gran premi della Montagna (maglia blu).
Dopo la Coppa Davis e le World Series dell’America’s Cup, quindi, la città all’ombra del Vesuvio ospiterà un altro evento internazionale, e ciò non può che far bene a Napoli e all’intero hinterland, perché la promozione ed il rilancio dell’immagine di questa passano anche e soprattutto attraverso manifestazioni come queste, che accendono i riflettori sulla realtà partenopea, sugli indiscutibili contenuti storici e monumentali, sulle radicate tradizioni ed il piacere di scoprire una città più a dimensione e con una migliore vivibilità rispetto al passato. Questa di Napoli è soltanto la prima tappa delle ventuno previste, per un totale di 3,405.3 chilometri, che percorreranno da cima a fondo tutta Italia dal 4 al 26 maggio.
Giovanni Bocciero

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