lunedì 27 ottobre 2014

Juvecaserta, adesso serve lucidità da parte di tutti

DALLA GAZZETTA DI CASERTA DEL 28/10/2014

LEGA A. L’unico modo per uscire da questa crisi è rimanere con i nervi saldi
Juvecaserta, adesso serve lucidità da parte di tutti

Giovanni Bocciero

CASERTA. L’avvio è di quelli che proprio non ci si aspettava. Insomma, alla vigilia della stagione e con il mercato che aveva comunque visto la Juvecaserta grande protagonista sulla scena quantomeno nazionale, tutto ci si aspettava tranne che un record di 0-3, contro avversarie alla portata come Roma e Bologna, entrambe in trasferta, ed una decisamente molto meno facile come Brindisi. Su queste tre sconfitte pesano come un macigno la situazione infortuni che di certo non hanno aiutato. Una “spada di Damocle” che pende inesorabile sulla testa dei bianconeri.
Moore, ago della bilancia per Caserta (Foto Filauro)
Logico, nonostante il rammarico, la frustrazione ed anche quel pizzico di rabbia per l’andazzo del campionato, a Pezza delle Noci deve regnare la calma. Adesso non servirebbe a nulla accusarsi, rimproverarsi, la cosa principale è mantenere i nervi saldi. In primis la dirigenza, poi lo staff tecnico e, naturalmente, i giocatori. Come più volte ha detto nelle uscite ufficiali coach Lele Molin, è assolutamente controproducente gettare la croce addosso ai singoli. La situazione è quella che è, e soltanto con il duro lavoro di tutti si potrà riemergere come squadra, l’unica cosa che davvero conta.
Sam Young ha dimostrato a Bologna che può essere il leader dei casertani, il go to guy capace di prendere per mano i compagni e trascinarli al successo. Così come è bene ribadire che di estrema importanza è Ronald Moore, colui che deve dettare i tempi alla squadra. E’ bene ribadire questo concetto, perché in giro si sente di tutto. Il folletto di Philadelphia è un play old school, che crea per i compagni e li mette nelle condizioni perfette per fare canestro. Appunto, fa sì che gli altri segnino. E infatti anche all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno ha distribuito ben 8 assist, miglior prestazione di giornata insieme a Kangur di Varese. Ergo, è la pura normalità vederlo segnare 4 punti con 2/4 da due e 0/5 da tre, oltretutto con 34’ di fatiche sulle gambe e con la pressione di dover fare sempre la cosa più giusta, il che vien da se che bisogna avere lucidità.


CAMPIONATO “MADE IN ITALY”
Da Fontecchio a Campani sono loro il futuro italiano

CASERTA. Che il livello del campionato di Lega A si fosse leggermente alzato quest’anno, era una sensazione che si avvertiva già durante la fase di mercato estivo. Con le prime giornate, questa sensazione sta ricevendo le giuste risposte. Si tende, però, sempre a sottolineare le prestazioni degli stranieri, campioni a “stelle e strisce” su tutti, e invece c’è anche un “made in Italy” che sta provando a farsi strada. Spesso si critica il fatto che gli allenatori non danno spazio ai giovani italiani, spesso però, sono proprio gli atleti a dover dimostrare con i fatti di meritarsi il giusto spazio. E in questo scampolo di stagione, ce ne sono un paio che lo stanno dimostrando.
Nella partita più emozionante del terzo turno, e che forse lo sarà per tutto il campionato, tra Varese e Reggio Emilia, la vittoria degli emiliani dopo tre overtime è stata decisa dagli italiani, tutti nel giro della Nazionale. Andrea Cinciarini ha realizzato sulla sirena la tripla del pareggio che è valso il primo tempo supplementare; Amedeo Della Valle ha fatto segnare una super prestazione da 32 punti; Federico Mussini è stato decisivo tanto in difesa quanto in attacco, così come è stato solido l’ormai certezza Achille Polonara. A Bologna, contro la Juvecaserta, hanno recitato la parte dei fuoriclasse Valerio Mazzola e Simone Fontecchio, essenziali con la loro grinta e voglia di emergere, come Matteo Imbrò pronto a prendersi la scena nelle prossime partite e quel Marco Portannese, che ha fatto tante cose utili alla squadra. Nella vittoria esterna della sorprendente Cremona sull’ostico parquet di Pistoia, Hayes è stato l’Mvp, ma la copertina va data con merito al lungo Luca Campani, monumentale sotto le plance. Infine, menzione anche per il veneziano Michele Ruzzier, che con personalità ha tenuto il campo contro Milano.
Gibo

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