domenica 19 ottobre 2014

Juvecaserta, nessun miracolo al PalaMaggiò

DALLA GAZZETTA DI CASERTA DEL 20/10/2014

La Juvecaserta battuta da Brindisi
Nessun miracolo al PalaMaggiò

CASTEL MORRONE. Sin dal prepartita si respirava dalle tribune del PalaMaggiò tutta l’adrenalina che il popolo di fede bianconera aveva in corpo per il delicato match contro l’Enel Brindisi. Le due squadre scese in campo arrivavano a questa gara in situazioni d’animo completamente opposte. Mentre la Juvecaserta è stata costretta a fare di necessità virtù, dovendo digerire l’amaro boccone dopo la sconfitta di Roma, Brindisi veniva dalla più che soddisfacente vittoria in casa propria contro la malcapitata Pesaro.
Pronti, partenza e via, i primi due giri di lancette si giocano a ritmo decisamente alto, con gli attacchi che riescono a produrre sempre. Ben presto però, l’attacco brindisino inizia a penetrare con continuità nell’area bianconera, riuscendo a capitalizzare diverse azioni in cui protagonisti sono soprattutto i lunghi, pronti a ricevere e ad insaccare nel cesto. Caserta, inizia ad avere le prime difficoltà, così come Young che apparso da subito un po’ provato viene richiamato a sedere in panchina. La Juvecaserta non ci sta, e riesce soprattutto dalla lunga distanza a mandare a bersaglio i tiri pesanti prima con Carleton Scott, sicuramente uno dei migliori ad inizio gara, e poi con capitan Marco Mordente (unico canestro dal campo della sua prestazione). Brindisi però è altamente produttiva, e soprattutto riesce a segnare in tanti modi diversi mettendo sempre in difficoltà la retroguardia avversaria. La Juvecaserta, sul tentativo di fuga dei pugliesi, ha gettato nuovamente acqua sul fuoco grazie ai tiri pesanti mandati a segno prima da Frank Gaines e poi da Ronald Moore. Così si conclude sul 25-26 al 10’.
La seconda frazione è ricominciata con la stessa intensità. Brindisi in attacco risultava un vero rebus per i casertani, visto che il suo roster gli permette di avere esterni troppo fisici e letali per i pari ruolo bianconeri, così come i lunghi sono troppo atipici per gli avversari locali potendo sparare con grande disinvoltura dalla lunga distanza. Caserta non dispera e tiene botta, come può, con grande grinta, anche se Brindisi è brava ad utilizzare il proprio atletismo per far caricare gli avversari di falli. Gli arbitri non sono poi clementi quando fischiano a Moore un tecnico per delle proteste davvero veniali. I pugliesi provano a scappare ancora con i canestri da tre punti di Elston Turner, ma prima che terminasse la seconda frazione si è scrollato di dosso la polvere anche Sam Young, a segno prima dall’arco dei 6,75 e poi in penetrazione con annessa virata che è valso il 40 pari. Si rientra negli spogliatoi in perfetta parità a quota 42.
COACH MOLIN (FOTO FILAURO)
Al rientro sul parquet, è sempre Brindisi a condurre inesorabilmente le danze, tirando anche un libero per via di un fallo tecnico chiamato alla Juvecaserta nel tunnel che riportava agli spogliatoi. Caserta però ha stretto i denti e soprattutto con un attivissimo Richard Howell ha messo a referto i punti utili per restare a contatto (49-53 al 24’). Gli ospiti con la loro fisicità riuscivano sempre e comunque ad arrivare a tirare comodamente nei pressi del ferro. Eppure, nonostante questo evidentissimo vantaggio, proprio non riuscivano a scrollarsi di dosso gli avversari, capaci nella terza frazione di gioco di arrivare più volte in aria facendogli commettere fallo. Momento delicato quando si scollina il 27’ di gioco, con i brindisini che grazie alla schiacciata in campo aperto di  Delroy James, e poi al quasi alley-oop di Demonte Harper li portano sul 63-54, con coach Lele Molin costretto a chiamare timeout. Dal minuto sospensivo ne esce un ottovolante chiamato Sam Young, che di gran prepotenza affonda a due mani il pallone nel canestro avversario riaccendendo la bolgia del PalaMaggiò. Brindisi perde il possesso nell’azione successiva, e coach Piero Bucchi corre subito ai ripari chiamando un altro minuto di sospensione.
L’ultimo periodo ha visto Brindisi raggiungere subito la doppia cifra di vantaggio. La risposta della Juvecaserta è affidata alla tripla di Gaines (59-67 al 32’). Gli errori da entrambe le parti iniziano a diventare davvero tanti. Un po’ per la stanchezza, un po’ per la la pressione mentale, si segna con il contagocce e conta più la parte agonistica che quella tecnica. I bianconeri vedono aumentare vertiginosamente la statistica delle palle perse, dato riscontrato dai passaggi che spesso vanno a finire nelle prime file del parterre, oltre a litigare in maniera sfortunata con il ferro che si diverte a sputare diverse conclusioni di Moore e compagni. Gli uomini di coach Bucchi, invece, riescono a sopperire ai tanti errori offensivi grazie ai rimbalzi provocati, bisogna dar ragione a coach Molin, dai mancati tagliafuori degli esterni più che dal lavoro dei lunghi. L’ultimo giro di lancette è un’agonia per il popolo di fede bianconera, che sulla rubata e conseguente schiacciata in campo aperto di Sek Henry abbandona prematuramente la struttura di Pezza delle Noci, e soprattutto i sogni vittoria.

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