giovedì 28 aprile 2016

Juvecaserta, Dell’Agnello non teme “giochetti”

DALLA GAZZETTA DI CASERTA DEL 29/04/2016

LEGA A. Nonostante il club dia poche garanzie economiche sarà il campo l’unico giudice
Juvecaserta, Dell’Agnello non teme “giochetti”

di Giovanni Bocciero

CASERTA. Procede la marcia di avvicinamento della Juvecaserta al decisivo e quantomai vitale match casalingo contro l’Aquila Trento di mercoledì prossimo. Una partita che naturalmente conterà moltissimo per il futuro della formazione bianconera che non avrà altra possibilità per agguantare la salvezza in questo campionato.
FOTO ELVIO IODICE
Caserta indifferentemente da cosa farà Torino contro Pesaro, per salvarsi gli basta vincere contro Trento. Ha pienamente il destino nelle proprie mani nonostante ci sia un'ipotesi che la vedrebbe comunque retrocedere pur conquistando la vittoria, ovvero se anche Bologna fosse corsara a Reggio Emilia e Cantù perdesse in casa contro Varese. Proprio lo 0-2 dei bianconeri contro i brianzoli potrebbe avere un peso specifico importante in un'ipotetica classifica avulsa insieme ai piemontesi. Tra le squadre ancora in lotta per la salvezza il club di Pezza delle Noci è quello con le maggiori difficoltà economiche, anche e soprattutto in prospettiva di un'altra stagione in massima serie. Chi all'ombra della Reggia pensa a male, teme che la Juvecaserta possa essere la formazione a cui poter rinunciare in modo più semplice da parte del “sistema”.
In risposta a coloro alza la voce proprio il tecnico Sandro Dell'Agnello: «Io non credo assolutamente all'inciucio, siamo stati accreditati spesso come la squadra che da le minori garanzie dal punto di vista economico, ma nonostante ciò ci siamo sempre seduti al tavolo delle discussioni di lega anche in occasione dell'argomento coppe. Abbiamo scambiato idee e pareri con la lega così come Torino, Pesaro e tutte le altre formazioni della Serie A. Non ho mai e poi mai avvertito in torno a me un atteggiamento tale da parte di chiunque che possa farmi preoccupare, per questo credo che sarà sempre il campo ad essere il giudice supremo, e a dare il verdetto più giusto e che ci meriteremo».

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