lunedì 27 aprile 2015

Juvecaserta, la salvezza nel nome di “El Diablo”

DALLA GAZZETTA DI CASERTA DEL 28/04/2015

LEGA A. Coach Enzo Esposito sta scrivendo delle importanti pagine della storia bianconera
Juvecaserta, la salvezza nel nome di “El Diablo”

di Giovanni Bocciero

CASERTA. “Non me ne frego un cazzo di niente, non voglio sentire niente, voglio solo questa salvezza”, parafrasando il grido di battaglia di Enzo Esposito in quel del Forum di Assago gridato nel lontano 1991 ed adattato ad oggi, aprile 2015. A ventiquattro anni di distanza ancora lui, “El Diablo”, sta gettando le basi per una grande impresa targata Juvecaserta. Dal primo scudetto a questo altro scudetto, nel segno indiscutibile della casertanità, della sua casertanità.
FOTO CAROZZA
“Per salvarsi ci vuole un miracolo”, queste sono state le note che hanno scandito la stagione bianconera da fine dicembre in poi, da quando a sedere sulla panchina della Juvecaserta è stato proprio Esposito, che di certo non ha nascosto difficoltà e incertezze, ma allo stesso tempo non ha mai fatto trasparire resa e sconforto. Adesso più che mai questa impresa porta in modo indelebile il suo nome e cognome, riscrivendo altre entusiasmanti pagine della storia legata alla società di Pezza delle Noci. E forse, comunque vada a finire, sarà stata un’avventura pazzesca, una cavalcata incredibile, una rincorsa forsennata. Certo, arrivasse anche la salvezza il miracolo sarebbe completato e, “tutti vissero felici e contenti”, come in ogni favola che si rispetti.
La gara con Sassari ha dimostrato che questa Caserta è viva e vegeta, che non ne vuole sapere minimamente di alzare bandiera bianca, che adesso quasi non deve neppure più sperare nel conservare la massima categoria ma che quasi può essere artefice del suo stesso destino. Sassari è stato l’ennesimo banco di prova che questa squadra è riuscita a non farsi scappare, pur soffrendo ed inseguendo per quasi tutti i 40’ di gioco i più forti avversari che soprattutto con il fisico hanno cercato di dominare la gara. Eppure la voglia, l’abnegazione, lo spirito di sacrificio, la fame di vittoria e quel pizzico di fortuna che mai deve mancare sono stati gli ingredienti giusti per far vivere a Caserta una domenica entusiasmante.
C’è chi non crede al destino, chi preferisce essere più pragmatico, più realista ed obiettivo piuttosto che aggrapparsi a qualcosa in cui invece ci si deve soltanto limitare a credere e sperare. Eppure destino e fede sono le due facce della stessa medaglia. Addirittura una conseguenza. Perché se è vero che il destino uno se lo può creare con il duro lavoro, è altrettanto vero che spesso arrivi ad un punto in cui quello stesso destino ti mette su di un piatto d’argento una grande chance.
Ora volendo fare due calcoli molto veloci, mancano due partite alla conclusione della regular season. La Juvecaserta nel prossimo turno ospiterà Reggio Emilia mentre Pesaro sarà di scena a Cantù. Successivamente martedì 5 maggio ci sarà la decisione sul punto di penalizzazione comminato ai casertani, e poi il match clou dell’Adriatic Arena. Caserta adesso è a meno uno da Pesaro, o addirittura in parità se quel punto gli verrà restituito.
Qualsiasi siano i risultati domenica prossima per Caserta e Pesaro, la retrocessione per l’una o per l’altra passerà sempre ed esclusivamente per lo scontro diretto, che al momento sorride ai bianconeri. L’unica che che può cambiare per le due formazioni, e forse anche sensibilmente, è lo stato d’animo con cui si avvicinano a giocarsi l’ultimo importante match dell’anno.

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