mercoledì 16 marzo 2016

Al via la March Madness, l'analisi dei regionals

EDITORIALE MARCH MADNESS DEL 16/03/2016

Al via la March Madness, l'analisi dei regionals

L'attesa per l'inizio della March Madness è giunta al termine. Con le gare degli spareggi validi come primo turno avrà inizio uno degli spettacoli più belli legati alla pallacanestro. Con la "selection sunday" è andato completandosi il tabellone del Torneo NCAA, e con i primi risultati milioni di fans vedranno svanire i propri bracket stilati da bravi profeti. Prima di analizzare i quattro regionals però, c'è da dire che tutto sommato quest'anno sono pochi gli scontenti per non aver avuto l'invito. I più delusi non possono che essere da una parte Saint & Mary's, che dopo aver vinto la regular season della West Coast ha perso la finale del torneo di conference contro Gonzaga; dall'altra abbiamo Louisiana State e soprattutto il prospetto numero uno del prossimo NBA draft Ben Simmons, che effettivamente ha disputato una stagione parecchio sottotono e non meritava l'accesso se non per il blasone e le diverse prestazioni messe a segno dal fenomeno australiano.

E adesso veniamo ai quattro regionals. Nel South la seed 1 è Kansas e incontrerà per primo sul suo percorso Austin Peay. Sinceramente i Jayhawks non dovrebbero fallire l'accesso alla Final Four di Houston anche se nella propria parte di tabellone ha Villanova, Miami (FL), California, Maryland, Arizona, Iowa e Connecticut. Del lotto la più accreditata per mettere i bastoni tra le ruote a Kansas sembra essere la Miami di coach Jim Larranaga, mentre se si vuol cercare la "cinderella", allora si deve cerchiare Connecticut che arriva al torneo in una fase piuttosto crescente e nonostante la seed 7 potrebbe ripercorrere un po' le orme della vittoria centrata nel 2014, e sempre in Texas. Segni del destino?

Nel West ci sono molte più pretendenti per staccare il biglietto con direzione Houston. Dalla seed 1 Oregon che ha un gioco particolarmente spumeggiante, ad Oklahoma del leader Buddy Hield, passando per la solita blasonata Duke e quella Texas A&M vincitrice della regular season della SEC. Un centesimo lo punterei ancora sui Sooners pur se hanno avuto un finale di conference complicato, in calando. Per quanto riguarda le sorprese, attenzione sia a Texas che al contrario di Oklahoma ha avuto un finale nella Big XII di sicuro brillante, e la Saint Joseph's dell'italiano Pierfrancesco Oliva fresca vincitrice del torneo dell'Atlantic 10.

Per quanto riguarda l'East sono tre le squadre candidate a prenotare il volo in Texas: la seed 1 North Carolina e che a parer mio è la principale indiziata, Kentucky e West Virginia. UNC è lunga e completa ma non deve deconcentrarsi; i Wildcats hanno disatteso le aspettative d'inizio anno ma alla fine si sono ritrovati; i ragazzi di coach Bob Huggins invece hanno un gioco speciale ma comune in ambito NCAA che li può contraddistinguere in questo regionals. Sorprese in questa parte del tabellone, a dir la verità, ne vedo davvero poche, ma se debbo fare un nome dico Wisconsin. Ma è davvero molto arduo.

Infine abbiamo il regionals Midwest in cui sinceramente avrei invertito le seed 1 e 2, ovvero Virginia con Michigan State. Proprio per questo gli Spartans sono i miei favoriti per approdare in quel di Houston. Detto questo, in questa parte di tabelloni forse regna l'equilibrio, e allora ci si può aspettare una Purdue così come una Utah oppure una Seton Hall - che arriva piuttosto in ritmo al torneo - o ancora una Gonzaga. Ma se proprio si vuol cercare la "cinderella", allora Texas Tech nella parte alta e Fresno State in quella bassa potrebbero fare al caso. Per il resto Iowa State non la vedo per nulla bene.

Nessun commento:

Posta un commento