lunedì 14 marzo 2016

La difesa della Juvecaserta è diventata un colabrodo

DALLA GAZZETTA DI CASERTA DEL 15/03/2016

LEGA A. Coach Sandro Dell’Agnello deve correre ai ripari ricomponendo i cocci
La difesa della Juvecaserta è diventata un colabrodo

di Giovanni Bocciero

CASERTA. La Juvecaserta ritorna con zero punti in cascina dal tour in Lombardia e con il morale sotto le scarpette dopo la brutta prestazione di Cantù, che ha annebbiato la confortante prova di pochi giorni prima al Forum d’Assago. La formazione bianconera sta decisamente perdendo il treno per i playoff, con Cantù che ha compiuto il sorpasso oltre ad avere adesso il 2-0 nello scontro diretto. E da sotto sono risalite Capo d’Orlando e Pesaro che hanno vinto tra le mura amiche rispettivamente contro Torino e Sassari. Il fatto che Torino abbia ancora perso. è ovviamente una nota positiva, perché le giornate diminuiscono e le possibilità salvezza per i piemontesi si assottigliano sempre più.

DELL'AGNELLO (FOTO ELVIO IODICE)
LA DIFESA. Nelle ultime uscite della Juvecaserta è soprattutto un dato che deve preoccupare coach Sandro Dell’Agnello, ovvero la difesa, che da autentica cassaforte si è trasformata in un colabrodo. I numeri parlano chiaro: 94 punti subiti contro Pistoia, 91 contro Milano e 92 contro Cantù. Un cambiamento anche e soprattutto per l’atteggiamento in campo, contraddistinto da un “body language” che ha messo in evidenza il poco sacrificio con cui i casertani si stanno approcciando alle gare. Non uno, forse non due ma addirittura tre i passi fatti indietro da questo punto di vista.
E’ proprio una questione di gruppo, perché si sa, la difesa è frutto di un’ottimo gioco di squadra, e allora il tecnico toscano dovrà assolutamente ricomporre i cocci e ritrovare quella organizzazione difensiva che era il cavallo di battaglia di Caserta. E lo si è visto nel secondo tempo di Milano, quando l’Olimpia ha iniziato a faticare ad attaccare contro i bianconeri e la partita, all’improvviso e quasi in modo insperato, si è riaperta. L’assenza di Viktor Gaddefors, come abbiamo già scritto in precedenza, è senz’altro una causa di questa metamorfosi, ma non può essere l’unico fattore. Bisogna ritornare a lavorare sodo in palestra, ma anche lì Dell’Agnello potrebbe recriminare per via delle tante defezioni che di settimana in settimana vanno accavallandosi rendendo difficili gli allenamenti.

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