giovedì 27 febbraio 2014

I tifosi: «Vogliamo una Juve con più cattiveria»

DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 27/02/2014

LEGA A. Con l’arrivo di Moore si può lottare per i playoff, ammesso che si trovi continuità
I tifosi: «Vogliamo una Juve con più cattiveria»

CASERTA. Con l’arrivo di Ronald Moore, Caserta non vede l’ora di poterlo abbraciare. I tifosi su tutti voglio vederlo all’opera, già domenica nel derby contro Avellino. Lo abbiamo chiesto, questo ed altro, proprio ad un tifoso per eccellenza. Francesco Padula, 28 anni, nato a Maddaloni ma di Caserta, è un impiegato presso uno studio commerciale. Gli piace scrivere articoli, amante della sua città, e la passione più grande è la Juvecaserta.
Iniziamo dalla gara di Roma, per te bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
«Mezzo vuoto, perchè se avessimo messo in campo, nei primi trenta minuti, la stessa cattiveria e attenzione dell'ultimo periodo avremmo vinto la partita senza alcun tipo di problema, nonostante una Roma superiore a livello di singoli, ma niente di trascendentale».
Chi secondo te è stato il migliore nella gara di Roma?
«Andrea Michelori, a 36 anni, e con dei problemi fisici alle spalle, ci ha tenuto in vita nel primo tempo, ha sopperito all'inconsistenza di Easley, ha pulito tante palle sporche, ha preso i rimbalzi, ha fatto canestro, ha dato insomma un apporto fondamentale alla causa».
Se ti chiedessi il giocatore essenziale per questa Juvecaserta, che nome mi diresti?
«Jeff Brooks. Si vede che ha giocato in eurolega l'anno scorso, che ha maturato esperienza. Può giocare sia da 3 che da 4, in alcuni frangenti ha dato una mano anche da numero 5. Intimorisce, difende, è presente sui due lati del campo, ha messo il tiro da fuori che a Jesi e a Cantù non aveva. Un giocatore indispensabile per noi».
FRANCESCO PADULA
Qual'è il tuo personale saluto a Stefhon Hannah?
«Che possa trovare, altrove, quello che qui a Caserta non ha trovato, ma la giro anche a mo di consiglio: cambiasse atteggiamento. Qui è sembrato troppo disinteressato alle sorti della squadra, quasi come se stesse giocando in un playground e non in un campionato dove se vinci fai classifica. I colpi li ha e li ha fatti intravedere, il problema è stato puramente caratteriale».
Il tuo pensiero, invece, sulla situazione che si è creata con Chris Duhon?
«Sarò maligno, ma io penso che i problemi di salute della moglie non siano il principale intoppo che ha fatto saltare tutto. Questo periodo di fine febbraio ed inizio marzo, è un periodo dell'anno in cui le squadre NBA possono apportare gli ultimi accorgimenti ai rosters, la cosiddetta trade deadline. Io credo che qualcuno gli ha ricordato che ci poteva essere la possibilità di strappare un contratto tra i pro, perché parliamo sempre di uno che ha giocato oltre 600 partite in NBA, con oltre 20 minuti di media, quindi non una semplice comparsa. Penso che sia saltato tutto, non certo per la gravidanza, che penso non sia un problema di salute così grave. In realtà solitamente è una gioia».
Parliamo adesso del nuovo arrivo, Ronald Moore. Cosa ti aspetti?
«Torno un po’ al discorso precedente. Ho visto alcuni video del giocatore, e lo reputo molto simile ad Hannah, caratteristiche alla mano, forse più fisico di Stefhon, oltre ad essere tre anni più giovane, ma spero si ambienti il prima possibile, che il nostro amore non lo soffochi e che, soprattutto, si renda conto che qui le partite valgono due punti. Voglio un atteggiamento professionale, serio, voglio attaccamento alla maglia, come lo stanno dimostrando gli altri e come non l'ha dimostrato, purtroppo, Stefhon Hannah».
Di conseguenza, come reputi il lavoro svolto dalla dirigenza, sia sul lato sportivo che su quello finanziario, e che voto gli daresti?
«Finanziariamente non si poteva chiedere di più, budget addirittura inferiore alla passata stagione, eppure il giemme Marco Atripaldi, questione Hannah a parte, si è riconfermato un ottimo dirigente, pescando benissimo. Non si può sempre cavare il sangue dalle rape, lui, però, credo lo abbia fatto. Siamo salvi con largo anticipo, siamo a due punti dal settimo posto con uno spareggio da giocarci. Direi che non si può non essere contenti di ciò che fin qui si è fatto con estrema professionalità. Comunque, se dovessi dargli un voto, direi un bel 8 pieno per gli sforzi profusi».
Ma questa Juvecaserta è da playoff secondo te?
«Se riuscisse a trovare continuità assolutamente si, ma, soprattutto in trasferta. Deve cambiare atteggiamento e approccio alla gara, quella cattiveria, quella voglia di sbranare l'avversario. Quella grinta che vedo in casa la vorrei vedere anche in trasferta, perché i risultati si ottengono con la continuità, non con questo andamento così ondivago».
Vuoi fare un appello ai tifosi, soprattutto in vista del proassimo importante match contro Avellino?
«Dico di sostenere la squadra come stiamo facendo. Restiamo la miglior tifoseria che c'è in tutta Italia, e dobbiamo continuare a dimostrarlo. Nel derby contro Avellino mi aspetto un vero inferno, il solito sesto uomo in campo, e servirà anche e soprattutto il nostro apporto per vincere questa partita».

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