domenica 7 dicembre 2014

Juvecaserta, il sindaco Del Gaudio: «Questo 0-8 fa molto male»

DALLA GAZZETTA DI CASERTA DEL 07/12/2014

L’INTERVISTA. Il primo cittadino: «La Juvecaserta è un’eccellenza, mi auguro la proprietà continui»
Il sindaco Del Gaudio: «Questo 0-8 fa molto male»

Giovanni Bocciero

CASERTA. Domani la Juvecaserta ospiterà Trento per una partita quasi vitale. Noi però abbiamo contattato il sindaco di Caserta Pio Del Gaudio per parlare di argomenti vitali, come città, sponsor, imprenditori e polisportiva.
Sindaco Del Gaudio, innanzitutto da sportivo, da casertano e da tifoso come sta vivendo lo 0-8 legato alla Juvecaserta?
«Lo sto vivendo davvero male perché so gli sforzi che stanno facendo Iavazzi e Barbagallo, e francamente credo che la società non meriti questo, anche se io non sono certamente un tecnico. Però dico la verità, vivo male anche la disattenzione dei casertani, perché gli sforzi che loro hanno fatto non sono stati compresi fino in fondo visto che, a mio modo di vedere, gli abbonamenti sono stati pochi considerando quanto è importante per la nostra città e per la sua stessa immagine la realtà della Juvecaserta. Io mi aspettavo davvero molto di più perché questa proprietà è stata capace prima di risanare e poi di ripartire, e semplicemente per questo mi aspettavo una risposta maggiore».
Dall’indagine del Sole24Ore risulta che la provincia di Caserta è una delle ultime d’Italia. Quanto secondo lei questo influisce nella ricerca di risorse economiche per le società sportive?
«La provincia di Caserta vive delle difficoltà innegabili che sono sotto gli occhi di tutti e noi lo sappiamo bene. Dobbiamo prenderne atto ma cercare allo stesso tempo di risolvere le diverse questioni. La città non ha le difficoltà della provincia perché Caserta su alcuni temi è grazie al cielo più avanti. Detto questo è chiaro che c’è un’imprenditoria in difficoltà, e per questo non si riescono a trovare sponsor o altro. Io però sono molto fiducioso, perché ci sono delle imprese che dalla nostra terra prendono tanto e devono restituire qualcosa. Ho scritto a tutti per aiutare le nostre società sportive, lo continuerò a fare sperando di ricavarne qualcosa. La crisi indubbiamente c’è, però poi vedo anche che c’è gente che fa tenute di vita importanti e credo che debbano dare qualcosa al territorio, anche perché ci sono alcune aziende che sponsorizzano realtà al di fuori di Caserta e questo non è bello. Per cui credo che le aziende del territorio abbiano il dovere di aiutare il territorio, e le sue società sportive».
Settimana scorsa ha rilasciato un’intervista a Goldwebtv in cui dichiarava di aver avuto contatti con diversi imprenditori disposti anche a voler aiutare Volalto e Casertana ma non la Juvecaserta. Come se lo spiega?
«Sinceramente non me lo spiego. Io agli imprenditori casertani propongo sempre di aiutare le realtà sportive casertane. Questo però proprio non me lo spiego, non lo so, non ho certo la capacità di poter dire perché. Però sicuramente alcune volte ho avuto la sensazione che si potesse aiutare di più il calcio piuttosto che la pallavolo piuttosto che il basket. E’ inspiegabile anche perché la Juvecaserta è l’eccellenza della nostra città, con la squadra che milita in Serie A. Voglio specificare però che ho letto delle dichiarazioni di qualcuno fuori luogo, perché questo non è da attribuire alla qualità degli imprenditore che fanno la pallacanestro come qualcuno ha voluto intendere. Assolutamente no, io non mi sarei mai permesso di dire quell’imprenditore è meglio di quell’altro o altro. Ho soltanto detto che è un dato di fatto, e ne sono perplesso e sbalordito. Noi però non demordiamo e continuiamo ad aiutare se possibile».
Secondo il suo pensiero, se nascesse una polisportiva tra le principali tre realtà cittadine si riuscirebbe a far catalizzare economicamente più sponsor?
«Non so perché non si sia mai pensato di fare un palazzetto a Caserta. Se il governo mi desse la possibilità di fare dei mutui io destinerei delle risorse per tale struttura perché non concepisco che la città non possa avere il palazzetto a Caserta, e questo è un punto fondamentale. E' bene chiarire che come comune non possiamo fare mutui. La polisportiva è un concetto che ho lanciato io, ma per realizzarla bisogna che gli impianti si trovino in città, perché una tale realtà deve anche autofinanziarsi con attività come concerti ed attività commerciali, proprio come sogno lo stadio con negozi e ristoranti. Non so perché non si sia mai realizzato un palazzetto a Caserta, ma senza l’impianto non si può parlare di polisportiva. Sono convinto che se la Juvecaserta giocasse in città, con il casertano che ci metterebbe cinque minuti per recarsi al palazzetto, farebbe ogni domenica 5 mila spettatori. E di questo ne abbiamo parlato più volte con la proprietà».
Se la situazione a livello di sponsorizzazioni non cambi nel giro di questo anno, crede che Iavazzi possa realmente abbandonare la Juvecaserta?
«Non lo so e non lo posso sapere. Io credo che Iavazzi così come Barbagallo vadano soltanto ringraziati ed accompagnati. Io continuerò a fare quello che posso nell’interesse della squadra della città di Caserta indipendentemente dagli imprenditori che la possano guidare. Mi auguro che Iavazzi e Barbagallo rimangano, e che ci siano altre persone che possano dargli una mano perché allo stato attuale la Juvecaserta la stanno guidando solo loro».

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