domenica 28 dicembre 2014

Maddaloni battuto con onore ad Agropoli

COMUNICATO STAMPA PALL. SAN MICHELE DEL 28/12/2014


Maddaloni battuto con onore ad Agropoli

BCC Polisportiva Agropoli- Gruppo Ventrone Maddaloni 87-79
Agropoli: Romano 12, Serino 9, Molinaro 10, Spinelli 7, Iurato 12, Di Lascio, Borrelli 11, Palma 7, Birindelli 8, Marulli 11, All. Paternoster, Ass. Delia.
Maddaloni: Piscitelli 14, Guastaferro 6, Desiato 25, Marini 10, Garofalo 4, Rusciano 10, Chiavazzo n.e., Rollo, Sergio 10, Pascarella, All. Massaro, Ass. Ricciardi, Ass. Sasso.
Parziali: 17-16; 40-36; 65-57.
Arbitri: Carlo Leoni Orsenigo e Jacopo Spinelli di Cantù (CO).

Cronaca: Il Gruppo Ventrone Maddaloni esce sconfitto in quel di Agropoli. I maddalonesi sono comunque stati protagonisti di una buona prova, coriacea nonostante di fronte ad una squadra oggettivamente più forte, per questo è da prendere questa buona prestazione, e lasciare l'arbitraggio, che ad un certo punto ha soltanto fatto incattivire la gara.
Maddaloni deve fare a meno di Francesco Chiavazzo, infortunatosi in settimana e a referto soltanto per onor di firma. L'approccio alla gara, nonostante questa defezione, è proprio migliore per gli ospiti, che dopo tre giri di lancette sono in vantaggio sull'1-8 grazie ad una manovra offensiva che vede una buona circolazione di palla liberando i lunghi vicino a canestro. Agropoli tarda ad ingranare, e così quando si scollinati metà quarto i biancazzurri conducono sul 3-12. Vantaggio che poteva essere anche maggiore se solo alcuni possessi fossero stati gestiti meglio, e se soprattutto non fosse tremata la mano dalla lunetta. Entrambi gli allenatori provvedono ad una girandola di cambi, i locali per trovare il bandolo della matasse, gli ospiti per una situazione falli che si stava complicando e non poco. E sono proprio i gregari a condurre la rimonta casalinga, con un paio di tiri pesanti e delle penetrazioni (17-15 al 7'). Il Maddaloni vive un momento di difficoltà a cui si aggiungono l'antisportivo a Marini ed il tecnico di Desiato. Nonostante ciò i ragazzi di coach Massimo Massaro stringono i denti e vanno al primo mini break sotto di un solo punto.
SALVATORE DESIATO
Il secondo quarto inizia con una bomba di Biagio Sergio, che riporta in vantaggio i viandanti. I primi minuti sono comunque un continuo botta e risposta, con il Maddaloni che realizza il canestro del +2 e Agropoli che trova immediatamente la parità (23-23 al 14'). I cilentani trovano però due triple consecutive che rompono l'equilibrio creatosi in questo frangente di gara, e l'inerzia passa dalla loro parte. Maddaloni è squadra coriacea, mette grande intensità in difesa e oltre a contendere tutti i rimbalzi agli avversari, visibilmente più grossi, li costringono a diverse palle perse. I minuti scorrono ed il gioco si fa inesorabilmente più maschio, con contatti al limite del regolamento, cosa che porta gli arbitri a fischiare un altro antisportivo, questa volta a Molinaro. Agropoli, spinto anche dal pubblico del Pala Di Concilio, riesce a raggiungere sei punti di vantaggio a poco meno dell'ultimo minuto di gioco, ma in penetrazione Salvatore Desiato ricuce il gap prima di mandare le squadre al riposo lungo.
Al rientro dagli spogliatoi gli arbitri decidono di diventare protagonisti, fischiando una sequenza di falli in difesa al Maddaloni impressionante. Questo comporta che i biancazzurri naturalmente s'innervosiscano, e sulle proteste vivaci di capitan Nino Garofalo i due in grigio decidono di mostrare la "grande t". Intanto Agropoli si galvanizza, manda a bersaglio tre triple sul mal rientro in transizione difensiva degli ospiti, e questo frutta il massimo vantaggio sul 61-44. Se c'è una cosa che Maddaloni non sa fare, però, è arrendersi. Pian piano i viandanti si risistemano, soprattutto mentalmente, e mettono a segno un ottimo parziale di 13-2 che riapre praticamente la contesa sul 63-57.
L'ultima frazione vede i maddalonesi cavalcare il buon momento con cui hanno concluso il terzo quarto, accorciando a sole quattro lunghezze (65-61) dopo circa due giri di lancette. Quando i locali entrano in ritmo dalla lunga distanza, però, diventano quasi immarcabili, e nonostante i biancazzurri producessero punti in attacco il divario inesorabilmente tendeva ad allargarsi. Il Maddaloni ha lottato fino alla fine, provando a gettare il cuore oltre l'ostacolo, e alla sirena pur se si è dovuto arrendere lo ha fatto con l'onore delle armi.

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