sabato 24 maggio 2014

Atripaldi: «Adesso bisogna capire cosa possiamo fare»

DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 24/05/2014

LEGA A. Il giemme bianconero con l’amarezza playoff nel cuore non si è sbottonato sui prossimi movimenti
Atripaldi: «Adesso bisogna capire cosa possiamo fare»

Giovanni Bocciero
MARCO ATRIPALDI (FOTO BUCO)
CASERTA. La Juvecaserta continua a lavorare sotto traccia, anche perché i tempi sono piuttosto acerbi per imbastire delle vere e proprie trattative. Per questo abbiamo intervistanto il giemme bianconero Marco Atripaldi, al quale abbiamo rivolto diverse domande.
E’ stata ormai sbollita la rabbia dopo l’eliminazione dai playoff?
«Più che rabbia c’era amarezza, che fatica a passare vedendo giocare i playoff e pensando che avremmo potuto dire la nostra, e questo è un peccato. Dopodiché pensiamo al futuro».
Come valuta il suo primo anno qui all’ombra della Reggia?
«Mi sono trovato molto bene, e mi piace lavorare qui. Non è sempre facile perché c’è grande passione, grande interesse, ci sono molto persone che intervengono. Questo è bello, ma per chi lavoro a volte può essere anche un problema. Complessivamente tutto questo è un grande stimolo per chi lavora qui, è un bel elemento, anche personalemnte. Dal punto di vista professionale abbiamo fatto una buona stagione perché 30 punti sono un livello di eccellenza. Poteva essere buonissima se avessimo raggiunto i playoff che sono mancati per un soffio, e siccome la sfortuna non esiste, qualche errore l’abbiamo commesso anche noi».
Vedere appunto Pistoia che se la sta giocando contro Milano, qualora avreste raggiunto i playoff avreste sperato di fare lo stesso cammino?
«Ogni partita fa storia a se. Sicuramente eravamo mentalmente pronti a giocarli questi playoff, e a cercare di fare la miglior figura possibile. Pistoia se la sta giocando con Milano, quindi bravi loro che stanno dimostrando una loro forza contro la migliore del lotto. Secondo me avremmo fatto buona figura anche noi».
Per quanto riguarda il capitolo Esposito, è fattibile una presentazione nella prossima settimana?
«Vedremo, ma al momento Vincenzo Esposito è ancora sotto contratto con Imola fino al 30 giugno. Esistono delle questioni burocratiche da dover risolvere, anche sotto l’aspetto organizzativo, al di là della volontà e dell’annuncio che abbiamo già fatto che il prossimo anno sarà con noi. Può darsi che già la prossima settimana si facciano questio passaggi tecnici, se così li vogliamo chiamare, ma non abbiamo fretta. Ci vuole il rispetto delle regole».
Per quanto riguarda il mercato avete già imbastito qualche trattativa con possibili rinforzi?
«Innanzitutto abbiamo già firmato Ronald Moore, e quindi qualcosa che c’interessava lo abbiamo già fatto. Di giocatori sotto contratto ne abbiamo sei, e quindi si parte da una base importante. E’ da tempo che stiamo lavorando già per l’anno prossimo, sempre compatibilmente con le risorse spendibili».
Eppure si fanno i nomi dei vati Jackson, Turner, Dean?
«Non sono gli unici, e si tratta comunque di giocatori di livello, di qualità che hanno fatto bene. Jarrius Jackson è un giocatore di spessore, Taquan Dean ha avuto una stagione complicata ma è di qualità, Elston Turner è stato uno dei giovani americani più interessanti. Ci sono loro ma ce ne sono altri. Però direi che è prematuro adesso spendere dei nomi. In questo momento è più la fase in cui bisogna capire la disponibilità, i costi, se sono compatibili, se rientrano nella chimica di squadra che vogliamo fare. Insomma si lavora ad ampio raggio».
Proprio dal punto di vista prettamente economico, è fattibile pensare che forse gli acquisti non arriveranno subito cercando di far abbassare e pretese d’ingaggio?
«Mi rifaccio a ciò che è stato riportato sul comunicato della società in merito all’ultimo CdA: la squadra è stata iscritta, il campionato si farà, e la spesa per la squadra dipenderà anche dalle risorse che si reperiranno. Se non ce ne saranno di nuove, si farà la squadra con molto poco rispetto a quest’anno. Questo perché i proprietari non sono in grado di sostenere uno sforzo enorme come quello di questa stagione in cui hanno messo a posto i conti societari. Io che sono operativo sul campo devo attenermi a questo».
Leggendo tra le righe di alcune sue dichiarazioni si può capire che quest’anno si cercheranno giocatori con alle spalle già esperienze europee?
«Quello è un obiettivo che ogni anno ci si pone. E’ semplice vedere Ron Moore che alla sua quarta stagione consecutiva in Europa lo ha reso capace subito a dare un contributo. Il problema è che i buoni giocatori con tale esperienza normalmente costano di più, e quindi si tratta di capire cosa si può fare, e non tanto cosa si vuole fare. E in tal senso si cercherà il miglior compromesso».
Se chiedessi oggi a Marco Atripaldi cosa volesse rivedere dalla Juvecasera l’anno prossimo, cosa risponderebbe?
«Vorrei rivedere alcune cose. Intanto quella voglia di dare spettacolo e di giocare sopra il ferro delle prime partite. Poi la determinazione nel non mollare mai le partite anche quando sembrano compromesse che si è visto tante volte. E poi naturalmente la difesa, che in tante circostanze ci ha salvato spesso la pelle. Se si riuscisse a mantenere questi tre aspetti, e a migliorare sotto il profilo della solidità e della continuità soprattutto offensiva, credo che potremo toglierci delle gran belle soddisfazioni».

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