martedì 13 maggio 2014

Il commento dei tifosi: «Orgogliosi della Juvecaserta»

DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 13/05/2014

LEGA A. C’è da recriminare per la sconfitta di Pistoia ma la stagione è stata positiva
Il commento dei tifosi: «Orgogliosi della Juvecaserta»

Giovanni Bocciero

CASERTA. Ancora quasi non ci si crede a ciò che è successo in quel di Pistoia. Sembra un incubo dal quale ci si vorrebbe svegliare subito, per vivere la realtà. Ma purtroppo non c’è nessuno sbaglio, nessun errore. Uno dei circa 300 tifoso andati a Pistoia, che abbiamo voluto intervistare, è Mario della Peruta, 24 anni, nato a Caserta e residente a L’Aquila per lavoro. Ha iniziato a seguire la Juvecaserta da piccolo, grazie alle videocassette di Nando Gentile & Co. a Milano, che il padre custodiva gelosamente. Quando poi è cresciuto ed ha cominciato a capire qualcosina di basket, la Juvecaserta giocava in B1, e doveva accontentarsi del televideo e delle “repliche del giorno dopo”. La sua prima volta al PalaMaggiò, invece, è stata il primo anno di A2, nel derby contro Scafati. Quando Josh Powell fece una schiacciata spettacolare, di quelle che aveva visto solo in tv, facendo esplodere il palazzetto, capì che la scintilla era scoppiata, era nato il suo amore smisurato per i colori bianconeri.
MARIO DELLA PERUTA
Che sentimento hai provato per la sconfitta di Pistoia?
«Rabbia, amarezza, sconforto. Abbiamo lottato fino alla fine, recuperato anche quando tutto sembrava perso,  potevamo fare di più ma non ci siamo riusciti. È un vero peccato; ci avevamo creduto, la tripla di Carleton Scott nel finale ci ha quasi illusi. Ma il fatto che i giocatori hanno saputo il risultato di Avellino troppo tardi, mi lascia anche un pizzico deluso per come è stato gestito il finale. Fare gli stessi punti della settima e non fare i playoff, per la classifica avulsa, fa male; paghiamo il rendimento troppo discontinuo in trasferta. Evidentemente le ultime giornate, in città che iniziano per “P” e finiscono per “IA” non fanno per noi.  Ma il dato certo è uno: sono tremendamente orgoglioso di questa squadra».
Aldilà dei playoff mancati, come ti è parsa la partita come prestazione?
«È giusto scindere la partita tra primo tempo e secondo. Nel primo, sia noi che Pistoia eravamo troppo contratti; abbiamo iniziato bene, ma poi non abbiamo più visto il canestro per un po’. Pistoia ha provato a scappare, ma Michele Vitali ci ha riportati in vantaggio a metà partita. Nella ripresa, invece, nel nostro momento migliore abbiamo dato coraggio ai padroni di casa. Ma nonostante la giornata non felicissima di qualcuno dei nostri e 3 tecnici fischiati contro, abbiamo avuto una reazione super, e siamo arrivati quasi a toccare con mano il sogno post season».
Chi il migliore e chi il peggiore contro Pistoia e perché?
«I migliori senza dubbio Vitali e Scott. Il primo ha difeso alla morte su tutti, e ha realizzato canestri importanti. Scott, invece, ha avuto un impatto incredibile sulla partita e, come detto prima, ci ha illuso con la bomba a pochi secondi dal termine. Il peggiore, dispiace dirlo, è stato il capitano Marco Mordente. L’ho visto nervoso già in fase di riscaldamento, e si è lasciato trascinare dalla partita, senza incidere. In partite come queste, un giocatore del suo calibro dovrebbe mostrare tutta la sua esperienza».
Il tuo personale bilancio di fine stagione?
«Parlare di bilancio è difficile. Consideriamo che ad inizio anno si parlava di Pistoia-Caserta come sfida salvezza, ed invece, contro ogni pronostico, siamo arrivati a giocarci l’accesso ai playoff. Il rammarico ovviamente c’è, ma non posso che essere soddisfatto di una squadra che ha lottato sempre, anche nei momenti bui, ed ha raggiunto il 50% di vittorie, battendo due volte Siena, violando il parquet di Sassari e finendo in classifica dinanzi a squadre, come Avellino, Venezia e Varese, che hanno un budget nettamente superiore».
Chi è stato il vero trascinatore della Juvecaserta quest'anno?
«Il vero trascinatore, senza ombra di dubbio, è stato Jeff Brooks. A tratti immarcabile, in questo contesto una spanna sopra agli altri. Si è caricato la squadra sulle spalle nei momenti difficili, favorendo il gioco spettacolare quando tutto filava liscio. Solo una cosa non mi spiego: perché ieri, molto spesso, invece di attaccare il canestro si ostinava a voler portar palla ed a giocare lontano dal ferro? Al secondo posto, invece, è giusto citare Michele Vitali. Tutti scettici nei suoi confronti ad inizio stagione, si è rivelata una piacevolissima sorpresa».
Come reputi il lavoro svolto da coach Molin?
«Il lavoro di coach Lele Molin in questa stagione è complessivamente positivo. Ha avuto momenti di alti e bassi, ha subito critiche molto spesso eccessive, ma ci ha messo sempre la faccia, uscendo alla grande anche dalle situazioni più difficili. Anche nei suoi confronti resta il rammarico di qualche scelta più o meno condivisibile, ma ripeto, alla fine sono comunque soddisfatto».
Come reputi il lavoro svolto dalla dirigenza, anche dal punto di vista prettamente finanziario?
«Negli anni scorsi, di questi tempi, ci si preoccupava se la Juvecaserta facesse parte o meno al campionato successivo.  Quest’anno, invece, la nostra “preoccupazione” è quella di ripartire dalle solide basi di questa stagione per rinforzarci nella prossima; penso che questo valga più di mille parole, di mille elogi sull’operato di questa società, che è riuscita a sanare finalmente tutti i debiti delle precedenti gestioni. E poi Marco Atripaldi, da giemme, sa il fatto suo. Dispiace solo per come sia stato gestito il caso di Stefhon Hannah, ma è troppo facile parlare con il senno di poi».
Questa stagione è stato l'anno zero, cosa prevedi per la prossima?
«Innanzitutto vediamo chi rimane e quanto stanzierà la società di budget. Pensiamo prima a salvarci, anche se è normale, dopo una stagione così mi piacerebbe ripartire dalle 15 vittorie di quest’anno, ma con un epilogo diverso. Vorrei continuare a divertirmi, con una squadra che segua la falsariga di questa; potrebbe essere uno spot bellissimo per il basket casertano, e si potrebbe attirare più pubblico e più sponsor».
Il sogno nel cassetto per il futuro della Juvecaserta?
«Il sogno? Non lo dico, altrimenti poi non si avvera. Spero almeno che si migliori il risultato ottenuto quest’anno, così che Caserta si ritagli sempre più uno spazio da protagonista, in una scalata dalle prime otto in su».

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