martedì 13 maggio 2014

Juvecaserta, abbassate le serrande

DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 14/05/2014

LEGA A. Ieri in occasione della chiusura ufficiale della stagione ha parlato il gm Atripaldi mentre i giocatori si sono intrattenuti con i tifosi per foto e autografi
Juvecaserta, abbassate le serrande

Giovanni Bocciero

CASERTA. Ieri c’è stato il rompete le righe per la Juvecaserta, con la conferenza stampa del giemme Marco Atripaldi, prima, e il saluto dei giocatori con foto e autografi insieme ai fans subito dopo. «Per una volta faccio fatica a parlare. La stagione dura un anno e non è un possesso, dieci secondi o un tiro che la cambia. Adesso prevale la delusione e l'amarezza, e non riesco a fare un’analisi razionale. Sto da vent'anni nel mondo dello sport, e non credo alla sfiga, però questa ci va molto vicina (riferendosi alla classifica avulsa). La qualificazione l'abbiamo persa forse a Reggio Emilia, dove bisognava difendere una sola volta in più e perdere di 14 punti, oppure vincere in casa contro Pistoia di 8 e non di 6. Con i se non si va da nessuna parte, e non dobbiamo rovinare tutto ciò di buono che abbiamo fatto. La Juvecaserta è una società storica, e questo mi ha spronato sin dall'inizio. Praticare basket qui ha la caratteristica che accomuna tutti. Qui ci si ricorda delle sconfitte e delle vittorie, si critica, si gioisce, si ha l'attaccamento alla società, e questo non è da tutti. La comunità del basket di Caserta è un vero patrimonio e bisogna cercare di mantenerlo, perché è il motore del movimento sportivo. Sono dispiaciuto di non aver raggiunto i playoff per tutto il popolo casertano. Ma passata l'amarezza, prenderò l'impegno per ripartire proprio da qui, da ciò che abbiamo costruito adesso. Farò di tutto per far si che la Juvecaserta migliori sotto tutti i punti di vista l’anno prossimo, anche se già adesso abbiamo fatto tanto. Io sono uno che si adatta, ma se l'ambiente non ti vuole diventa tutto difficile. Ringrazio dunque Caserta per avermi ospitato, accettato. Caserta insegna che dalle sconfitte si trova l'entusiasmo per ripartire. È stato bello vedere che nei momenti di difficoltà che ci sono stati nell'arco dell'anno tutti remavano dalla stessa parte, ad iniziare dai due patron Iavazzi e Barbagallo. Siamo arrivati al settimo posto insieme a due squadre come Pistoia e Reggio, con la prima che non ha avuto un infortunio durante la stagione, e l'altra che invece ha inserito nel mercato di riparazione Kaukenas e Gigli. Per quel che riguarda la squadra, ringrazio Molin che ha accettato il ruolo di capo allenatore dopo anni da assistente. Molte critiche a lui sono viziate dal pregiudizio, e si può fare di tutto ma non li si fa cambiare. Molin è un tecnico che lavora in qualsiasi condizione, e che convince i giocatori a lavorare in qualsiasi condizione. Il valore di mercato dei giocatori sono aumentati rispetto a quando sono arrivati. Non tutte le scelte di mercato sono state azzeccate, ma se vogliamo tirare un bilancio di fine anno questo è senz'altro positivo. Abbiamo commesso qualche errore, ma l'anno prossimo assicuro che non li ripeteremo. Vitali e Scott si sono guadagnati la promozione sul campo, e quindi adesso proveremo a migliorare le lacune. Ron Moore si è guadagnato a sua volta la riconferma sul campo, avrà fatto qualche scelta non felice a Pistoia, ma va bene così. Ricordiamo che abbiamo giocato l'ultima parte di stagione con Tommasini fuori. Durante l'anno si è infortunato Cameron Moore che al termine del girone d'andata era uno se non il miglior centro del campionato. Adesso ripartiamo da una base solida, che non mi è mai capitato prima in carriera, e con l'entusiasmo che c'e qui a Caserta, bisogna solo sorridere. Questo si chiama programmazione. Un rimprovero all'ambiente è che non deve deprimersi così facilmente nei momenti di difficoltà. Il progetto dell'Academy, poi, è vincente per il settore giovanile, perché non ci si può permettersi divisioni sul territorio. Già stiamo pensando a ridurre i settori del PalaMaggiò e fare degli abbonamenti a prezzi adeguati per le famiglie, e nonostante il palazzetto ha bisogno di cure, resta un fortino»
Al termine le domande dei giornalisti presenti. «Brooks merita di andare in Eurolega, che è il suo posto, così come Scott e più motivato e merita di avere più spazio. Riguardo Esposito dico che le cose prima si fanno e poi si dicono, e qui si è abituati a parlare troppo. Lo avrei voluto vedere giocare con la maglia bianconera, ma quest'anno non è stato possibile. Minucci in manette è stata una scena esasperata. Non entro nel merito della questione, ma non amo l'ipocrisia e la sete di sangue che c'è intorno a questa vicenda. I problemi della pallacanestro italiana vanno risolti, ma non è questo il metodo. Per l’anno prossimo utilizzeremo, senza intoppi, la stessa struttura del roster, ovvero 5+5. L’incasso del premio di utilizzo degli italiani equivale ad uno sponsor per noi, ma spero che comunque si trovino altre risorse. Roberts ha dei mezzi atletici clamorosi, però era al primo anno in Europa ed ha vissuto up and down, ha faticato a comprendere i meccanismi del nostro basket e di ambientamento in città. Non credo farà parte della Juvecaserta l'anno prossimo. Penso che se avrò lo stesso budget di quest'anno già mi va bene. Si cercherà di spendere meno e fare la squadra più forte. È più importante avere una palestra già riscaldata in modo tale da poter svolgere del lavoro in più, piuttosto che doversi riscaldare per un'ora. È stata una stagione di grande sacrificio per Mordente. Dopo l'esperienza insieme a Treviso, l'ho ritrovato qui molto maturato, ma è stato frenato da tante situazioni. Nelle vittorie è sempre stato presente. Il momento più bello? L'intervallo della partita di Siena, dove eravamo tutti pazzi, con Michelori che diceva cosa stiamo facendo, gli americani che non ci credevano, e io che dicevo stiamo 0 a 0».

Nessun commento:

Posta un commento