venerdì 16 maggio 2014

Il Maddaloni non fa sconti: pareggiata la serie

COMUNICATO STAMPA PALL. SAN MICHELE DEL 16/05/2014


Il Maddaloni non fa sconti: pareggiata la serie


Gruppo Ventrone Maddaloni-Polisportiva Agropoli 83-77
Maddaloni: Ragnino n.e., Piscitelli 12, Mastropietro n.e., Moccia 10, Desiato 14, Loncarevic 7, Garofalo 12, Rusciano 9, Greco 4, Chiavazzo 15, All. Massaro.
Agropoli: Romano 15, Serino 23, Cacace 6, Palma 3, Marulli 19, Buono 8, Spinelli 1, Pongetti, Antonietti 2, Nozzolillo, All. Paternoster.
Parziali: 20-28; 36-46; 60-64.
Arbitri: Simone Somensini di Manerba del Garda (BS) e Carlo Posti di Marsciano (PG).



Cronaca: Il Gruppo Ventrone Maddaloni fa valere la legge del Pala Angioni-Caliendo così da rimandare il verdetto della serie contro l'Agropoli a gara tre, da giocarsi domenica alle ore 18:00 in terra salernitana. Proprio come nel match d'andata, la partita è stata in bilico sino alla fine, dove questa volta è stata premiata la maggiore freddezza dei locali, che una volta preso il comando non l'hanno più lasciato.
Alla palla a due la tensione era visibile sui volti di tutti i giocatori, e l'intensità di gioco era talmente alta che qualsiasi cosa, soluzione esatta o errore, subiva degli ingrandimenti. L'approccio è migliore da parte dei viaggianti, che scaricano nel cesto avversario diverse conclusioni dalla lunga distanza. Il Maddaloni prova a reagire, ma sono tanti gli errori che arrivano dalla lunetta e che costringono i biancazzurri ad inseguire al 5' sul 10-13. L'Agropoli tenta addirittura la carta della pressione sul portatore di palla che porta i suoi frutti. Infatti i calatini faticano a trovare la via del canestro, e proprio dalle palle perse nascono i contropiedi dei cilentani che al primo pit stop sfiorano la doppia cifra di vantaggio (20-28).
La seconda frazione non si discosta tanto da quella precedente. L'energia che mettono in campo le due formazioni fa invidia ai maggiori colossal del cinema statunitense. E ogni tanto scappa qualche colpo proibito. Le squadre se la danno, metaforicamente, di santa ragione, e a tratti si passa dall'attacco alla difesa e di nuovo all'attacco in pochissimi secondi. Il Maddaloni si spreme, cerca di ridurre il gap che si è creato, ma tutti i tentativi sono inutili. Dall'altra parte c'è un Agropoli che però è una vera e propria sentenza, e che con una circolazione di palla al limite della perfezione trova sempre la conclusione a più basso coefficiente di difficoltà. E così si va al riposo lungo con lo scarto praticamente identico.
Al rientro dagli spogliatoi il gioco subisce un contraccolpo fisiologico. Entrambe le formazioni sembra innestino il pilota automatico, anche se il gioco si spezzetta a causa di parecchi fischi arbitrali. Il Maddaloni prova a superare la diga eretta dagli avversari, bravi e astuti a passare dalla difesa ad uomo a quella a zona da un'azione all'altra, ma nonostante riescano a ricucire quasi del tutto il gap, manca la zampata del sorpasso. L'Agropoli, infatti, mantiene il naso avanti grazie ad iniziative personale dei singoli, che gli permette di chiudere in testa anche il terzo periodo.
Gli ultimi dieci giri di lancette proseguono allo stesso modo, con i padroni di casa che provano a gettare il cuore oltre l'ostacolo, e gli ospiti che riescono a rintuzzare ogni loro tentativo. Il basket, spesso, vive d'inerzia, ed è così che il Maddaloni capovolge il match. Tre triple consecutive, che permettono il tanto inseguito sorpasso, accendono la bolgia del palazzetto maddalonese, che da li in poi sarà a tutti gli effetti il sesto uomo in campo. Sono i viaggianti, a questo punto, a faticare più del dovuto per realizzare, mentre nell'altra metà campo i biancazzurri spuntano da ogni parte punendo la retroguardia cilentana. Il striscione del traguardo è ormai visibile per il Maddaloni, e a nulla serve il tentativo del fallo sistematico da parte degli ospiti perché dalla linea della carità i calatini sono freddi a chiudere il discorso "doppia v".



Addetto Stampa
Pall. San Michele
Giovanni Bocciero

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