mercoledì 28 maggio 2014

Juvecaserta, Baioni: «Ripartiremo dalla compattezza di squadra»

DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 29/05/2014

LEGA A. La Juvecaserta, vigile sul settore giovanile, sarà impegnata all’interzona U15 nel fine settimana
Baioni: «Ripartiremo dalla compattezza di squadra»

Giovanni Bocciero

CASERTA. La Juvecaserta è al lavoro per il futuro, ma anche e soprattutto per l’immediato. Lo sa benissimo l’assistent coach di Molin, Giacomo Baioni, che ha ancora una stagione da portare al termine, quella della categoria Under 15 d’Eccellenza. Con il tecnico arrivato nella scorsa stagione, abbiamo parlato sia dell’annata appena conclusa dalla Juvecaserta, sia di questo prossimo appuntamento al giovanile.
Innanzitutto, cosa le ha lasciato questa prima stagione all’ombra della Reggia, vissuta senz’altro a mille all’ora, con tantissime emozioni?
«La stagione ha lasciato senz’altro un sapore positivo in bocca - ha esordito il tecnico Baioni -. Oggettivamente conoscere Caserta e vivere Caserta, è stata un’emozione importante. La cosa bella è che Caserta non lascia nulla al caso, ti costringe a spremerti ogni giorno per dare il massimo. Non c’è mai un giorno piatto, c’è sempre qualcosa che ti anima e che ti da motivazioni a produrre qualcosa di positivo nel lavoro. Siccome io vivo la mia professione in questa maniera, visto che prima di tutto è una passione, devo dire che l’equazione tra le mie motivazioni e il vivere Caserta è un’equazione che da sicuramente un risultato estremamente positivo».
FOTO BUCO
Se dovesse rivedere tutto il film della stagione bianconera, quale momento ricorderebbe con maggiore felicità e soddisfazione?
«Devo dire, sinceramente, che faccio fatica a discriminare un momento rispetto ad un altro. Penso che il momento più bello sia sempre stato quando s’infiammava il PalaMaggiò in dei momento particolari delle partite. Questo è un momento che fortunatamente - ha raccontato l’assistent coach - abbiamo vissuto e percorso diverse volte in casa, dove da un certo punto della stagione abbiamo avuto un cammino netto nella sua positività. Oggettivamente in quei momenti lì il PalaMaggiò diventa una cosa difficile da sopportare nel senso positivo dell’affermazione. Diventa una cosa che ti trascina, che ti entra dentro e ti rimane. Ripeto, dividere un momento rispetto ad un altro mi risulta difficile. Posso ricordare le partite con Siena, con Cantù, però la realtà è che quando noi, che eravamo una squadra esplosiva a tratti, e il PalaMaggiò che lo diventata in determinanti momenti delle partite, è in assoluto il ricordo più bello della stagione passata».
Questa stagione è stata ormai archiviata. Nella prossima, dalla quale ripartirete oltretutto da ben sei giocatori riconfermati, cose vorrebbe rivedere in campo? 
«La Juvecaserta riparte sicuramente dalla compattezza di squadra, dal fatto che questa unione ci ha portato in maniera unilaterale nei giudizi a crescere durante l’anno. Sicuramente cercheremo - ha analizzato il secondo allenatore casertano - di mantenere le nostre prerogative difensive che sono quelle che ci hanno fatto gettare le basi per una grande stagione. Cercheremo invece di aumentare la produttività offensiva che, invece, a tratti è mancata. Siamo contenti di aver programmato in maniera lungimirante la passata stagione, perché oggettivamente avere cinque uomini, che poi sono diventati sei, sotto contratto, è un vantaggio oggettivamente importante».
Lei è stato impegnato non solo con la prima squadra, ma anche con il settore giovanile della Juvecaserta. Proprio nel prossimo fine settimana sarà di scena all’interzona con l’Under 15 d’Eccellenza. Ma in generale, come ha trovato il vivaio casertano?
«Il settore giovanile l’ho trovato un pò come Caserta vive per la pallacanestro, ovvero piena di gente con passione, sicuramente in ristrutturazione. Oggettivamente - ha continuato il tecnico bianconero - per noi il fatto di partecipare all’interzona equivale ad una finale scudetto, perché siamo riusciti ad uscire dalla regionee ad affacciarci ad un palcoscenico che oggi, per noi, è un po’ troppo alto. Siamo capitati in un girone di ferro (con Benetton Treviso, Reggio Emilia e Stamura Ancona), dove con molte probabilità c’è una delle finaliste per lo scudetto che potrebbe essere Reggio Emilia. Però ripeto, oltre al risultato che non conta più di tanto, è il lavoro che c’è dietro davvero fondamentale, che non riguarda solo il mio gruppo ma tutti gli altri, dove è stato fatto un lavoro unilaterale molto positivo per dare continuità e sempre maggiore dignità ad una parte vitale del mondo Juvecaserta».
Infine, ritiene che l’arrivo di Esposito possa dare ulteriore spi nta al settore giovanile?
«Penso proprio di si, perché Vincenzo oltre ad essere un’icona del basket casertano, ad essere uno dei pochi che meritatamente ha la maglia appesa al soffitto del PalaMaggiò, è una persona ed un uomo di basket. Si vede che ha vissuto per la pallacanestro e vivrà di questo per tutto il resto della sua vita. Non voglio certamente farmi gli affari suoi, ma penso che sia così. Dietro al talento, dietro al campione che è stato c’è una persona che la pallacanestro la vive a 360 gradi, e sicuramente - ha concluso coach Giacomo Baioni - è un innesto importante per crescere tutti insieme ulteriormente».

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