lunedì 3 marzo 2014

Clemente Russo trascina l’Italia Thunder; Valentino: “Vogliamo ritornare sul tetto del mondo”

SPECIALE DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 03/03/2014

WORLD SERIES. Battendo gli Usa Knockouts per 3-2 la formazione della Dolce&Gabbana resta in vetta
Clemente Russo trascina l’Italia Thunder

Giovanni Bocciero

MADDALONI. Grande spettacolo al PalaAngioni-Caliendo di Maddaloni, per la kermesse internazionale di pugilato delle World Series of Boxing, che vedevano sfidarsi le formazioni dei Dolce&Gabbana Italia Thunder e il Team Usa Knockouts. L’evento, non nuovo per Terra di Lavoro, ha attratto tanti appassionati e anche puri curiosi presso la struttura calatina. 
Il primo match della serata, rivolto alla categoria minimosca (49 kg) metteva di fronte il giovanissimo filippino (classe ‘93) Mark Anthony Barriga, esponente del team italiano che ha due vittorie al suo attivo nelle World Series, ed il cinese Lu Bin per il team statunitense che ha vinto il suo unico incontro. I primi due round della sfida sono stati in fotocopia, con ambo i pugili che sfruttando i loro fisici snelli e atletici saltellavano, portavano colpi e schivavano. Il pubblico, piuttosto attento, ha applaudito ad ogni gancio che i due riuscivano a mettere a segno. Nel terzo round Barriga è stato più attendista, si muoveva in lungo e il largo per il ring con il cinese che lo inseguiva, e più volte è arrivato a chiuderlo nell’angolo senza scalfirlo più di tanto. La quarta ripresa ha denotato un pò di stanchezza, e così i due atleti hanno preferito stare sulle proprie piuttosto che scoprirsi. Nel quinto e decisivo round, Barriga ha deciso di far vedere tutto il suo carattere di vero combattente, attaccando più volte e facendo entusiasmare il pubblico che a sua volta ha iniziato ad intonare il nome del filippino.
Barriga vs Bin 3-0
50-45; 50-45; 50-44

Nel secondo match, riservato ai gallo (56 kg), si affrontavano l’azzurro Michele Crudetti, campione italiano della categoria, ma al suo attivo una sconfitta nella competizione, e lo statunitense Steven Fulton, che invece aveva un record pari di una vittoria e una sconfitta. Ci si aspettava che questo sarebbe stato l’incontri più equilibrato e forse più difficile per l’equipe dell’Italia Thunder, e infatti non si è sbagliato. Sin dalla prima ripresa i due pugili si sono più volte allacciati, con l’arbitro costretto ad intervenire. Man mano che si andava avanti con i round, l’atleta di Latina si è più volte voltato verso il proprio angolo per ascoltare le direttive e i consigli del c.t. Francesco Damiani. Fulton è però un osso duro, e grazie alla sua energia ha continuato ad attaccare a testa bassa. Alla quinta ripresa, supportato anche dal tifo di casa, Crudetti è stato più decisivo, ma non è bastato.
Crudetti vs Fulton 0-3
47-48; 47-48; 47-48

Nel terzo incontro, categoria superleggeri (64 kg), si sfidavano il serbo Branimir Stankovic (7 vittorie in undici match disputati) per il team azzurro, e il dominicano Carlos Adames (una vittoria e una sconfitta) per quello a stelle e strisce. Dopo un primo round in cui Stankovic ha praticamente girato in tondo all’avversario, che manteneva saldamente il centro del ring, Adames è uscito dal guscio, imponendo il suo ritmo. Pur dando la sensazione di soffrire più del dovuto, al termine della terza ripresa Stankovic poteva contare sui favori dei giudici. Nell’ultimo round il serbo ha dato vita ad una controffensiva che però non è bastata per rimediare ai colpi che il dominicano aveva portato precedentemente.
Branimir vs Adames 1-2
47-48; 47-48; 49-46

Quarto match di questa tappa delle World Series, per la categoria dei medi (75 kg), vedeva l’uno di fronte all’altro il romeno Bogdan Juratoni (una sola sconfitta per lui nella competizione) per la Dolce&Gabbana, e l’ecuadoregno Marlo Delgado (record di uno a uno) per il team d’oltreoceano. Dopo un inzio in sordina, nel secondo round Juratoni ha messo a segno una serie di combinazioni che gli hanno permesso di guadagnare campo, e soprattutto intimidendo l’avversario, che nella ripresa successiva ha denotato stanchezza e paura. Spinto dal caloroso pubblico del PalaAngioni-Caliendo, il romeno ci ha dato dentro, costringendo Delgado ad indietreggiare ogni volta che lui si faceva avanti. Gli ultimi due round sono stati quasi senza storia, con il pugile dell’Italia Thunder a farla davvero da padrone.
Juratoni vs Delgado 3-0
50-45; 50-45; 49-46

Clemente Russo
L’ultimo incontro della serata, era quello della categoria massimi (91 kg), in cui saliva sul ring il beniamino locale Clemente Russo, diciassette vittorie e due sconfitte recita il suo record in Worls Series, che doveva sfidare lo statunitense Joshua Temple, che ha racimolato una sconfitta nell’unico match disputato. Nel primo round Clemente ha praticamente giocato con il suo sfidante, con il volto irriverente da “scugnizzo” che nascondeva però la grande concentrazione. Nonostante la maggiore altezza, Temple non riusciva ad inquadrare il bersaglio, ovvero il volto di Russo, rapido a schivare i ganci dello statunitense. Con una boxe molto rischiosa, senza nemmeno proteggersi il volto nei momenti d’affronto, il due volte Campione del Mondo ha concluso avanti anche al termine della terza ripresa. Il quarto round è iniziato con Tatanka che continuava a giocare con chi gli stava di fronte. Dalle tribune si alzavano in continuazione dei cori per l’atleta di casa, che su questo entusiasmo forzava la mano per scassinare la guardia di Temple. Addirittura, qualche buon intenditore di pugilato gridava dei veri e prorpi consigli tecnici. Con cinque punti da dover recuperare (40-35), Temple ha dovuto attaccare sin dall’inizio dell’ultima ripresa, scoprendosi però alle controffensive di Clemente, che ad ogni colpo alzava in alto il pugno ed esultava, raggiungendo una meritata vittoria.
Russo vs Temple 3-0
50-44; 50-44; 50-44



L’INTERVISTA - L’altro figlio di Marcianise incorona Clemente Russo premiato sul ring come Atleta dell’anno 2013
Valentino: “Vogliamo ritornare sul tetto del mondo”

Domenico Valentino
MADDALONI. L’antipasto dell’evento pugilistico non nuovo per il territorio di Terra di Lavoro, è stata la premiazione del due volte Campione del Mondo, a Chicago (Stati Uniti) nel 2007 e ad Almaty (Kazakistan) lo scorso ottobre, Clemente Russo, quale Atleta dell’Anno 2013 della Campania. La punta di diamante della Nazionale Italiana e naturalmente dei Dolce&Gabbana Italia Thunder., è stato eletto dai giornalisti Ussi della Regione. A consegnare il premio di tale riconoscimento all’atleta marcianisano, sono stati il presidente del Coni regionale della Campania, Cosimo Sibilia, e dal presidente dell’Ussi Campania Mario Zaccaria. Presenti alla consegna anche i cin que delegati provinciali del Coni, ovvero Michele De Simone (Caserta), Sergio Roncelli (Napoli), Giuseppe Saviano (Avellinio), Mario Collarile (Benevento) e Domenica Luca (Salerno).
Il parterre era davvero molto ricco, e infatti, oltre ai già citati rappresentanti del Coni, c’erano anche  la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984, Angelo Musone, e l’altro campione locale, medaglia d’oro ai Mondiale del 2009 svoltosi a Milano, e membro del team Dolce&Gabbana Italia Thunder, Domenico Valentino, accompagniato dalla propria famiglia. Proprio all’altro figlio pugilistico di Marcianise abbiamo rivolto delle domande al termine della sfida tra la squadra italiana e il Team Usa Knockouts.
Archiviata questa vittoria con il risultato finale di 3 a 2, quanto era importante per voi portare a casa qjuesto successo contro gli statunitensi ?
«Era importantissimo imporci stasera perché il nostro grande obiettivo è terminare questa regular season da primi del nostro girone - ha confessato il pugile della categoria pesi leggeri -, e quindi a tale scopo è stata fondamentale la vittoria di Clemente nel proprio match, che ci permette di rimanere primi in classifica. Resta in testa, per noi, significa dover affrontare la forte Cuba solo in un ipotetica finale, e non in semifinale».
Durantel’incontro siete stati addirittura sotto per 2 a 1. Questo ha fatto sì che è aumentata ulteriormente la pressione su di voi?
«Effettivamente questo risultato parziale è stato quasi inaspettato. Questo soprattutto per via del fatto che nelle nostre ultime uscite siamo riusciti a vincere con grande scioltezza, con il risultato di 5 a 0 oppure di 4 a 1. Ritrovarci - ha analizzato l’atleta azzurro - sul 2 a 1, sotto di un punto, è stata una situazione un po’ dura per noi, però comunque abbiamo avuto la giusta reazione con Juratoni che ci ha permesso di pareggiare, e poi con il trionfo di Clemente che ci ha regalato il successo finale».
Quanta voglia avete, tu e i tuoi compagni, di ritornare sul tetto del mondo dopo la vittoria delle World Series di due stagioni fa?
«Noi abbiamo tantissima voglia di tornare a vincere questa competizione. Personalmente, stasera non ho potuto gareggiare, però mi sentito parte integrante della squadra che è salita sul ring. L’anno scorso abbiamo perso per un solo match contro l’Ucraina, che era fortissima anche e soprattutto perché schierava due atleti come Oleksandr Usyk (vincitore olimpico pesi massimi a Londra 2012 proprio contro Russo) e Vasyl Lomachenko (medaglia d’oro pesi leggeri alle Olimpiadi di Pechino 2008 e Londra 2012) che sono quasi imbattibili nelle loro rispettive categorie, e nonostante ciò siamo arrivati quasi a giocarci la finale. Quest’anno arrivando primi nel nostro girone, e con la formazione cubana nell’altro raggruppamento, il nostro obiettivo minimo è arrivare in finale. Giunti a quel traguardo - conclude il campione Domenico Valentino -, non partiremo assolutamente sconfitti, ma ce la giocheremo con tutte le nostre forze».
Con questa vittoria contro Usa, il team del c.t. Francesco Damiani sale a 23 punti, 4 in più a Ucraina Otamans seconda, il cui incontro con l’Algeria da disputare a Kiev è stato cancellato per la rivolta popolare. Nell’altro girone a punteggio pieno (27 punti) Cuba Domadores davanti all'Astana Kazakistan.
GIBO

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