mercoledì 12 marzo 2014

La Juvecaserta è stata messa spalle al muro

DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 12/03/2014

LEGA A. Alzata l'asticella sono aumentate anche le pressioni, ma non bisogna far mancare il sostegno
La Juvecaserta è stata messa spalle al muro

Giovanni Bocciero

CASERTA. La sconfitta di domenica in terra pugliese è stata molto più roboante rispetto ad altre gare perse dalla Juvecaserta. Siamo convinti, che tutte le critiche che sono state avanzate alla squadra sono partite dal rinnovato entusiasmo che proprio la truppa di coach Lele Molin è stata capace di ravvivare. Non che prima il popolo di fede bianconera non provasse passione per i propri colori, certo, ma adesso lo scenario è cambiato, e non di poco.
All’inizio della stagione, i casertani erano partiti per centrare la salvezza, nel modo più tranquillo che si potesse fare. Bene, l’obiettivo minimo è stato raggiunto e, guardando la tabella di marcia, anche in netto anticipo. Strada facendo, tutta la dirigenza della società di Pezza delle Noci si è resa conto che forse si poteva osare, si poteva cercare di arrivare ad un ulteriore traguardo, ovvero i playoff. Di conseguenza, avendo alzato l’asticella, anche l’attesa intorno alla squadra è aumentata. Di colpo, i tifosi hanno pensato bene di non avere più una squadra che all’inizio dell’anno doveva soltanto evitare la retrocessione, ma hanno creduto di sostenere una papabile candidata allo scudetto.
Le tante voci di mercato, poi, non hanno fatto altro che accrescere l’attesa dei tanti supporters bianconeri. Ci viene in mente la trattativa lampo che aveva visto approdare solo a voce l’ex stella NBA Chris Duhon all’ombra della Reggia, e che aveva fatto sobbalzare tutto il movimento cestistico italiano dalla propria sedia. Poi c’è stato il successivo acquisto di Ronald Moore, che è andato a sostituire in cabina di regia il sempre chiacchierato e criticato Stefhon Hannah. Con questo cambio tra i playmaker, tutti hanno intravisto in questo movimento di mercato un surplus, un qualcosa che portava necessariamente più qualità ad un roster che, come abbiamo già scritto qualche riga più su, è passata dal dover acciuffare la salvezza a dover agguantare i playoff.
Ovviamente, questo cambio di programma, che certamente è un qualcosa di buono per la società e per la città intera, è stata forse presa troppo sottogamba.  A questo punto, il dover lottare per guadagnarsi un posto tra le “magnifiche otto” della Lega A, ha messo inesorabilmente maggiore pressione addosso alla squadra bianconera. In una piazza esigente come Caserta, con un tifo caloroso e assai attento a giudicare le prestazioni della Juvecaserta, si è sfociato in qualche malumore di troppo e addirittura in discussioni futili. L’ambiente casertano, purtroppo, è fatto così, si entusiasma con poco e pretende il massimo da ancor di meno.
I tifosi sono senz’altro la chiave di volta della Juvecaserta, che permettono di trasformare il PalaMaggiò in un vero e proprio fortino quando Jeff Brooks e compagni giocato in casa. Ma allo steso tempo sono capaci di additare l’uno e l’altro senza alcuna pietà. La sconfitta di Roma, con la squadra ancora alla ricerca di quei due punti per blindare la salvezza, è passata quasi in sordina. Mentre quella di domenica a Brindisi, dove i bianconeri hanno anche avuto un gran bel margine da difendere, con i brindisini non proprio nella loro giornata migliore, ha fatto molto innervosire la tifoseria.
Sulla graticola ci sono andati tutti, nessuno escluso, dal tecnico ai giocatori. E allora sono partiti i giudizi e le critiche. Nell’occhio del ciclone proprio il coach, reo di non aver saputo leggere la partita e di aver optato per delle rotazioni non adatte nel momento cruciale della sfida. Poi è venuto il turno dei giocatori, ai quali sono state avanzate critiche riguardo all’atteggiamento che hanno avuto in campo nelle azioni convulse, quando gli avversari hanno messo il turbo, sapendo recuperare, pareggiare e addirittura allungare nel punteggio, senza che i casertani provassero una vera reazione.
Per conquistare un posto ai playoff, bisogna anche e soprattutto afferrare le occasioni che si presentano, e questa volta la Juvecaserta non è stata pronta e capace. Forse si sono create delle aspettative troppo importanti per la squadra allenata da coach Molin. Aspettative che, soprattutto per quello che è il potenziale del roster bianconero, sarebbe bene scindere, in modo da non creare attese fin troppo esagerate. Dopotutto anche il giemme Marco Atripaldi ha più volte ripetuto che le squadre immediatamente avanti a questa Juvecaserta hanno, sulla carta, qualcosa in più.
Adesso, dunque, sarebbe bene ritornare con i piedi per terra, ad essere solo appassionati e non opinionisti, a far sentire il proprio calore e non il proprio disprezzo, perché questo non fa assolutamente bene. A nessuno.

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