sabato 8 marzo 2014

Molin: «Brindisi può essere un’altra opportunità»

DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 08/03/2014

LEGA A. Per raggiungere i playoff la Juvecaserta dovrà sfruttare tutte le gare che gli restano
Molin: «Brindisi può essere un’altra opportunità»

CASERTA. La Juvecaserta sarà attesa dal difficilissimo impegno di Brindisi, domani pomeriggio, e uscire dal PalaPentassuglia con i due punti in tasca è una cosa ardua soltanto pensarla. Il momento è più che positivo per i bianconeri, e quindi non è neanche impossibile pensare ad una, seppur complicata, affermazione della truppa di coach Lele Molin. Certo, la sbornia dopo la vittoria nel derby ha lasciato man mano spazio alla preparazione e soprattutto alla concentrazione per il prossimo match, proprio perché in casa Juvecaserta nulla è lasciato al caso. Ancor di più adesso che il mirino ha cambiato obiettivo.
«La settimana è stata molto serena - ha esordito in conferenza stampa il tecnico casertano -. Ci siamo goduti quello che siamo stati capaci di fare nell’ultimo weekend, e allo stesso tempo abbiamo cercato di prepararci soprattutto mentalmente alla prossima gara di domenica (domani, ndr). La partita contro Brindisi sarà molto complessa, in virtù del fatto che di fronte avremo un avversario non semplice, e poi perché si gioca su di un campo ostico quasi per chiunque. Brindisi, a mio parere, e senz'altro la sorpresa della stagione».
Ma come cercherà di affrontare i prossimi avversari il tecnico bianconero? Cosa bisognerà cercare di fare per limitare il loro gioco?
«Innanzitutto - chiosa l’allenatore - bisognerà cercare di pareggiare la loro energia fisica. Loro sono molto esuberanti, e qualche volta addirittura diventano straripanti. Questo loro stato lo esprimono benissimo in difesa, e non è un caso che siano capaci di fare dei parziali che ti stordiscono anche e soprattutto perché attaccano sfruttando i recuperi che crea la retroguardia. Per questo sarà vitale come riusciremo noi ad attaccare la loro difesa».
Se si pensa all’attacco bianconero, si pensa automaticamente anche alle tante palle perse che troppo spesso la manovra offensiva produce. E questo, contro questo Brindisi, può decisamente condannare la propria gara.
«Brindisi è un gruppo costruito questa estate, e le vittorie all’andata a Varese e poi qui a Caserta, hanno marcato il loro cammino. Adesso sono ancora lì in cima, e loro stessi hanno maturato che questo può essere l'anno buono per potersi giocare le proprie carte, magari anche per il titolo nazionale. Un po’ come è stato per Varese lo scorso anno - ha ricordato coach Molin -. La loro arma migliore è senz’altro la costanza con cui gli americani stanno tirando dal perimetro, e questo ti permette di affrontare questo tipo di campionato sicuramente con una marcia in più. Sono stati bravi a mettere insieme una squadra che forse neanche loro si aspettavano potesse fare un simile cammino».
Domani la Juvecaserta non potrà contare nemmeno sui propri tifosi, visto che è giunto il provvedimento che vieta la trasferta ai supporters casertani.
«Magari sarebbero stati anche pochi - ha scherzato il timoniere della squadra -, non certamente per numero, ma solo perché quello di Brindisi è un campo assai caldo. Questo, per noi, sarà un banco di prova non indifferente, ma oltre a questo non dimentichiamoci che dovremo andare anche a Sassari».
La squadra di coach Piero Bucchi, fa dell’atipicità dei suoi lunghi un punto di forza. Sarà soprattutto quella la chiave della partita?
«Dovremo sicuramente riuscire a non farci cogliere impreparati dall’atipicità dei loro lunghi - ha chiosato il coach -, ma la prima cosa per noi sarà riuscire ad avere un attacco quanto più pulito. Sarà solo in quel modo che potremo giocarci le nostre carte, e che ci permetterebbe di arrivare al rush finale con la speranza di una possibile vittoria. Come approccio al match e propensione difensiva, ripetere la prova di Roma ci può anche andare bene, ma se aspiriamo a vincere a Brindisi dobbiamo necessariamente migliorare dal punto di vista offensivo. Sono convinto, comunque, che dal PalaPentassuglia si può uscire vittoriosi solo con un tiro da metà campo sulla sirena».
La partita in terra pugliese, come abbiamo già potuto commentare su queste colonne, può rappresentare un viatico importante per il destino dei colori bianconeri. Ma ancor più fondamentale può rivelarsi la vittoria di domenica scorsa. Chissà che il successo ai danni di Avellino non possa, in qualche modo, far girare l’intera stagione della società di Pezza delle Noci.
«Sicuramente la gara di Avellino nel suo insieme è stata la più completa che abbiamo giocato, indipendentemente dal risultato finale che è stato frutto sia della performance che hanno offerto gli avversari, sia delle assenze a cui hanno dovuto fare fronte. Sotto questo punto di vista, penso che aver vinto contro Reggio Emilia ci abbia dato maggiormente la sensazione di aver fatto un vero passo in avanti. Contro Avellino, invece, c’è stata la soddisfazione di aver battuto una squadra contro cui si ha una grande rivalità, e ci siamo concentrati su come più volte abbiamo detto di voler finire questa stagione, ovvero non lasciando nulla per strada, e raccogliendo le varie opportunità che ci si presentano».
Adesso si ha la netta sensazione che, ancor più di prima, questa Juvecaserta può decidere da sé cosa vorrà fare da grande, cosa vorrà diventare e cosa raggiungere.
«Il nostro obiettivo è quello di arrivare a quota 30 punti, ma con meno forse possiamo riuscire comunque a giocarci un posto ai playoff tramite scontri diretti e differenze punti. La storia dei playoff, però - ha dichiarato coach Lele Molin -, ci dice che devi almeno aver vinto la metà delle partite per poterti qualificare, e quindi per noi sarà fondamentale vincere tutte le partite in casa e almeno una in trasferta. Il nostro ruolino di marcia per il momento ci vede nei programmi, ma dobbiamo ancora fare dei passi importanti. La gara con Brindisi è un'opportunità che ci può vedere vittoriosi, per questo andremo lì con la voglia di giocare e vincere».
Ultimo spunto sui due Moore, i margini di miglioramento di Ronald e la ripresa dall’infortunio di Cameron.
«L’approccio di Ronald è ottimo, il suo modo di relazionarsi al gruppo e al lavoro aiuta la sua integrazione. A giorni, invece, decideremo cosa fare con Cameron, che è quasi pronto a rientrare».

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