giovedì 24 luglio 2014

Juvecaserta, Atripaldi: «Adesso completiamo la squadra in fretta»

DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 24/07/2014

JUVECASERTA. Young il colpo, Gaines una possibile rivelazione, ma manca ancora il pivot titolare
Atripaldi: «Adesso completiamo la squadra in fretta»

Giovanni Bocciero

CASERTA. «Speriamo di completare la squadra il più in fretta possibile». Queste sono state le prime parole del giemme Marco Atripaldi in sede di conferenza stampa. L’obiettivo dell’incontro con gli organi d’informazione era quello di fare un po’ il punto della situazione per quel che riguarda il mercato della Juvecaserta, che ormai appare in dirittura d’arrivo visto che all’appello manca soltanto un pivot. «L’esperienza in America è andata abbastanza bene, nonostante non abbia ancora smaltito il fuso orario - ha scherzato il giemme -. Ad Orlando, dove sono stato solo due giorni, è stato un appuntamento migliore per noi addetti ai lavori, perché eravamo più concentrati sul campo, sui giocatori, sulle partite, e il tutto lo si faceva da bordocampo. Abbiamo potuto fare un lavoro più accurato. A Las Vegas invece, la Nba ha creato un vero e proprio business intorno alla Summer League. Non avevamo dei punti dove poter parlare con agenti e giocatori, e il tutto veniva fatto tra il pubblico, che si muoveva per passare. È stata l'opportunità per me di lavorare da vicino con Enzo Esposito, con il quale devo dire che mi trovo benissimo».
Il gm non ha nascosto che «siamo partiti con degli obiettivi, ma abbiamo un po’ dovuto rivedere i nostri piani», e che ha apprezzato particolarmente le prestazioni di James Nunnally e DeQuan Jones, che hanno giocato ad Orlando insieme a Gaines con gli Indiana Pacers. Si è poi soffermato sull’ultimo colpo bianconero, ovvero Sam Young. «Ha un’ottima fama, oltre alla carriera e al nome che ha richiamato un certo interesse. Non pensavamo fosse disponibile, ma appena lo è stato abbiamo chiuso la trattativa in 24 ore. Il giorno prima - ha raccontato Atripaldi - avevamo visto sfumare alcuni accordi, e in un ristorante cinese, nella ribattezzata “serata della tristezza”, da uno dei biscotti della fortuna è uscito il consueto bigliettino che recitava domani sarà una giornata migliore. Ecco, io non sono particolarmente scaramantico, ma devo dire di averlo conservato. L’operazione Young non è stata costosa, devo essere sincero, ma non comunque di secondo rilievo rispetto alle più importanti. Ha già parlato con coach Lele Molin e si è dimostrato subito aperto a questa esperienza, confermando tutto ciò di buono che ci è stato detto almeno da dieci fonti lì a Las Vegas. Spesso per gli americani è difficile capire soprattutto il ruolo che gli si viene chiesto di ricoprire, ma lui ha inteso che farà praticamente il ‘3’ ed il ‘4’. In teoria dall’altra parte dell’oceano può giocare anche guardia, ma qui da noi, per il fisico che si ritrova, è impossibile. Ripeto, l’accordo è stato trovato in pochissimo tempo, e non posso non ricordare l’aneddoto di Esposito, che nel corridorio dove erano posti gli uffici delle venti squadre Nba e che era offlimits anche per chi aveva l’accredito come noi, lui è andato a dire qualcosa ad un bodyguard e siamo passati». Eppure un po’ di attesa c’è stata, manco se ci si trovasse di fronte ad un caso Duhon 2.0, «abbiamo dovuto attendere che passasse il fine settimana perché il giocatore, non impegnato a giocare la Summer League, ha trascorso il week-end fuori. Lunedì però, è arrivato il fax con la firma».
Il giemme ha speso due parole anche sull’altro innesto, Frank Gaines, visto giocare dal vivo sia ad Orlando che a Las Vegas. «È un giocatore molto bravo. Mi verrebbe da dire che è lui il vero colpo di questa campagna acquisti, perché c'è sempre bisogno di fare un paragone qualità/prezzo. Sa far canestro, ha un rilascio molto veloce della palla ma è anche bravo ad attaccare il canestro uscendo dal blocco, utilizzando le sue spalle grandi. Subisce tanti falli che lo portano in lunetta, e per questo sarà importante trovare un giocatore che sappia portare bene i blocchi. Con Gaines siamo stati anche a cena, con tutta la sua famiglia, e anche qui ho un aneddoto. È vero che dopo un paio di giorni in America, a noi italiani piace tornare a mangiare cibo nostrano, però - ha raccontato Atripaldi - non vedo perché l’agente ha pensato di prenotare ad un ristorante italiano, dove tra l’altro abbiamo mangiato bene e pagato poco».
Due parole il giemme bianconero le ha spese anche per l’altro innesto estivo, ovvero Luigi Sergio. «Il ragazzo ci ha chiesto di allenarsi con noi nella post season, e quando ha lavorato al PalaMaggiò si è impegnato tanto, a tal punto da convincerci tutti dal firmarlo. Personalmente non lo conoscevo, così come altri di noi. Ci fa piacere averlo ingaggiato, ovviamente, perché è un ragazzo del territorio. Per quanto riguarda Cefarelli - ha proseguito Atripaldi - andrà a Treviso, Salzillo a Cassino, mentre per Marini ci sono degli interessamenti e Marzaioli può interessare al Maddaloni».
A questo punto alla Juvecaserta manca soltanto un’ultimo tassello, quello forse più fondamentale. A coach Molin serve un pivot per il quintetto, che sappia avere una dimensione interna di gran spessore. L’identikit sembra anche poter fare a meno di tecnica e punti, l’importante è che prenda i rimbalzi e difenda l’area, e il canestro, come la sua cosa più preziosa.
«Adesso vediamo se sotto le plance riusciamo a mettere un po' di solidità, nella speranza di non perdere l'intensità e l'aggressività sugli esterni che avevamo lo scorso anno grazie soprattutto a Chris Roberts. Si è parlato e discusso nell’ultimo periodo di Linton Johnson, è una delle opzioni, ma non è certamente la prima della lista. Posso anche dire che - ha dichiarato Atripaldi - non è l’identikit giusto rispetto alle caratteristiche che cerchiamo noi. Per il lungo non aspettatevi cose clamorose, perché noi siamo votati più che altro a prendere un giocatore che sia adatto, che sia utile all'idea di squadra che abbiamo in testa. Stiamo cercando un giocatore in particolare, che possegga determinate caratteristiche. Vedremo però - ha concluso il giemme Atripladi - di prenderne uno che ne abbia il più possibile». Ultimo commento, tra l’altro parecchio scherzoso, del patron Lello Iavazzi: «i complimenti per il lavoro fatto si fanno soltanto quando si vincono le partite». 

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