mercoledì 9 luglio 2014

Mamoli: «Gentile se migliora può diventare letale»

DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 10/07/2014

In ottica Nba deve lavorare tanto sul tiro, renderlo più armonioso e fluido
Mamoli: «Gentile se migliora può diventare letale»


CASERTA. Circa due settimane fa Alessandro Gentile veniva scelto al Draft Nba. Il successivo successo arrivato in campionato, che ha permesso al maddalonese doc di vincere il suo primo scudetto appena ventiduenne e soprattutto da capitano dell’Olimpia Milano, ha fatto giustamente passare in secondo piano, e in sordina, questo avvenimento, che non ha avuto il richiamo che forse ci si aspettava, anche perché non capita tutti i giorni che un italiano, e soprattutto che un talento di Terra di Lavoro venga scelto per giocare nella lega più bella del mondo. Per questo abbiamo intervistato un giornalista esperto in materia come Alessandro Mamoli, telecronista per Sky Sport.

ALESSANDRO MAMOLI
Premesso che pare rimarrà ancora in Europa, su cosa credi debba migliorare per calcare i parquet della Nba?
«Deve migliorare l'atteggiamento, quel “io contro il mondo” che spesso si vede, anche se poi lo porta a giocare due partite come la gara sei e sette di finale. Deve lavorare sul tiro, renderlo più armonioso, anche se fa canestro. C’è poca parabola, poca fluidità, poca rapidità con cui tira dal palleggio. Sistemandolo può diventare letale. Non credo comunque vada di là a breve, mi aspetto due-tre stagioni qua, e se vince anche a livello europeo è possibile che poi vada oltreoceano, anche se oggi non mi sembra abbia tutto questo afflato per la Nba».
Scelto da Minnesota è stato subito scambiato con Houston. Quanto pensi credano in lui?
«Houston c’ha scommesso, ha Pascucci nella dirigenza che lo conosce molto bene. Già in passato hanno draftato giocatori europei, vediamo e aspettiamo».
E infine, credi abbia il talento e la sfacciataggine per costruirsi una carriera oltreoceano?
«Se cresce mentalmente e mette un solido tiro da fuori ha tutte le carte per andare di là e giocare una discreta carriera».

GIBO

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